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Cacciatore attacca Raggi: “Non rispettano programma, su rifiuti favoriscono solite lobby”

Per quanto riguarda l’operato della sindaca Raggi, Cacciatore ricorda che il programma elettorale prevedeva “il 70 per cento di raccolta differenziata entro il 2021. Siamo nel 2020 e siamo al 45 per cento. Quindi si tratta di un obiettivo che, a meno di miracoli, è molto difficile raggiungere”.
A cura di Enrico Tata
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Marco Cacciatore, presidente della Commissione rifiuti della regione Lazio, lascia il Movimento 5 Stelle. Le sue motivazioni le ha spiegate ai microfoni di Fanpage.it: "Lascio per una serie di episodi, di contraddizioni rispetto alla natura stessa del Movimento, dalla mancanza di condivisione al mancato ascolto dei territori". I due episodi che hanno convinto Cacciatore a lasciare il Movimento sono la questione della discarica di Monte Carnevale, "la cosiddetta Malagrotta 2", e il piano rifiuti presentato dalla Regione Lazio, sul quale gli è stata negata la possibilità, dice, di presentare emendamenti: "Sul programma elettorale del Movimento 5 Stelle Roma c'era scritto ‘mai più discariche a Malagrotta'. Dopo questo esposto vengo sospeso, accetto la decisione, faccio ricorso e aspetto il piano rifiuti. Mi accusano di aver preso parte contro Roma Capitale. E quando chiedo da 5 stelle che ci si pronunci a maggioranza come prevede lo statuto, il gruppo si pronuncia all'unanimità per la non opportunità di presentare emendamenti su quel tema. Si tratta di calcolo politico, mi hanno detto che non era il caso perché ci sono le elezioni a Roma e per altri calcoli elettorali, a questo siamo arrivati. Involontariamente stiamo andando a favorire le solite lobby e i soliti potentati che c'erano sui singoli settori, non ultimo quello dei rifiuti".

Cacciatore attacca Raggi: "Non rispettato il programma elettorale"

Per quanto riguarda l'operato della sindaca Raggi, Cacciatore ricorda che il programma elettorale prevedeva "il 70 per cento di raccolta differenziata entro il 2021. Siamo nel 2020 e siamo al 45 per cento. Quindi si tratta di un obiettivo che, a meno di miracoli, è molto difficile raggiungere. Dicevamo: ‘Mai inceneritori, dismetteremo i Tmb come conseguenza dell'aumento della differenziata'. In effetti uno è stato chiuso, ma solo perché distrutto dalle fiamme".

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