Bucato e panni stesi sulle altalene, il parco giochi è la lavanderia dei Rom
Accade tutti i giorni al parco giochi di via del Tintoretto, all'Eur. Un'area nuovissima, che è stata inaugurata pochi mesi fa e che ora è diventata la lavanderia dei nomadi. Staccionate come stendini, fontanelle per fare il bucato, panni e biancheria stesi ad asciugare sulle altalene. Sotto gli occhi dei bambini e dei genitori.
Secondo i residenti e i frequentatori del piccolo parco, vengono a gruppi di due o tre persone, aprono enormi valigie che portano con loro, e cominciano a lavare lenzuola, calzini, mutande. “Ero al parco con mia moglie e il mio bimbo di 20 mesi quando a un certo punto sono comparse due donne con tre bacinelle cariche di vestiti, si sono posizionate vicino allo scivolo dove stavo facendo giocare mio figlio e hanno cominciato a fare il bucato sulle panchine come nulla fosse, a un metro dai bimbi che scorrazzavano nei giardini”. Questo è il racconto di Loris, 36 anni, al Messaggero. “Non abbiamo nulla contro i nomadi, qui non si tratta di razzismo. Chiediamo solo più educazione e rispetto. Non possono entrare nel parco giochi e utilizzarlo come se fosse casa loro, è inaccettabile. Non sono lavanderie o dormitori”, dice un'altra abitante sempre al Messaggero.