Bracciano, trovate nel lago 14 bombe della Seconda Guerra Mondiale
Quattordici bombe a mano della Seconda Guerra Mondiale giacevano nel lago di Bracciano, in provincia di Roma. Gli ordigni esplosivi sono stati trovati mercoledì 6 settembre, nella località lungolago di Polline, durante un lungo lavoro di perlustrazione, sia sulla spiaggia che in acqua. Le aree coinvolte sono state delimitate e i carabinieri hanno subito richiesto la bonifica. Grazie al fulmineo intervento degli artificieri del 6° Regimento Pionieri dell’Esercito ed dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei della Marina militare, che hanno condotto una delicata operazione, gli ordigni sono stati rimossi e fatti brillare in area disabitata.
Lago di Bracciano: trovati ordigni bellici
La segnalazione è arrivata da parte di un cittadino: passeggiando lungo la riva aveva notato un oggetto sospetto e ha subito avvisato i carabinieri della presenza di un probabile manufatto esplosivo. La Prefettura di Roma ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza. I palombari, pur avendo effettuato il riconoscimento dell'oggetto segnalato, non risultato pericoloso, hanno trovato lungo la battigia, su segnalazione dei carabinieri, 14 bombe a mano risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Le bombe recuperate dagli operatori di Comsubin sono state passate in consegna agli artificieri dell’Esercito che hanno provveduto alla loro distruzione. Questo intervento rappresenta una delle 40 operazioni di bonifica sinora effettuate dai carabinieri della Compagnia di Bracciano, in collaborazione con i suddetti reparti, al fine di salvaguardare la sicurezza dei bagnanti del lago.
Nel lago di Bolsena ritrovato ordigno aereo
Due giorni fa, un altro ordino è stato ritrovato invece sul fondo del lago di Bolsena, in provincia di Viterbo. La bomba, inesplosa, era anch'essa risalente alla Seconda Guerra Mondiale. La sua presenza, potenzialmente pericolosa, è stata segnalata da un cittadino. Sul posto, durante martedì mattina, sono intervenuti i palombari del Gruppo operativo subacquei ed incursori della Marina Militare di La Spezia. La delicata operazione di recupero e disinnesco è stata effettuata con successo, da parte degli uomini addestrati allo sminamento. Il pericoloso ritrovato bellico giaceva a meno di un metro di profondità ad appena sei metri da riva.