Bolsena, massacrate da due uomini dopo una serata al pub: “Perché ci hanno ridotte così?”

"Perché ci hanno ridotte così? Non so darmi una risposta, è stata una violenza gratuita". A parlare è Stefania Calendo, vittima insieme alla nipote di un brutale pestaggio che si è consumato la notte tra il 4 e il 5 dicembre scorsi a Bolsena, in provincia di Viterbo. La donna è stata portata in ospedale a seguito dei colpi ricevuti e ha dei punti sul dito, la mascella bloccata ma sto recuperando pian piano la vista. Le foto della violenza sono state pubblicate dalle due donne su Facebook con un post di denuncia. Le due donne hanno raccontato a Fanpage.it l'aggressione subita da persone che credevano ‘amiche' ma che si sono rivelate ben altro. Stefania e Michela, zia e nipote, erano in un pub e stavano trascorrendo la serata insieme a alcuni conoscenti. Lì hanno trovato i loro aggressori, con i quali è nata una lite.
"Uno di loro ha iniziato ad alterarsi molto, ad alzare la voce e a dire parolacce" ha detto Michela Cuomo, ricordando i momenti poco prima dell'accaduto. "Siamo uscite dal locale e ci siamo avviate verso casa – ha spiegato Stefania – quando a metà strada ci siamo accorte che ci stavano seguendo". Le due donne hanno aperto la porta della loro abitazione e i due sono entrati dentro dietro di loro. "Uno mi si è avvicinato al viso, mi ha iniziato ad insultare, dicendomi che non capisco niente, che non valgo niente e che non sono nessuno – continua – Non ho più capito nulla di quello che è successo dopo. Sembrava la scena di un film horror".
Le due vittime hanno sporto denuncia e sull'episodio indagano i carabinieri. Gli inquirenti sono a lavoro per chiarire la dinamica e la sequenza dei fatti così come sono stati raccontati dalla due ragazze, ancora terrorizzate nonostante siano passate quasi due settimane dall'aggressione, mentre ancora portano addosso i segni delle percosse e negli occhi e nelle orecchie le urla, le macchie del proprio sangue sul pavimento e sulle pareti, il fragore dei vetri infranti.