Blu a Roma al Quarticciolo, la Venere di Milo e il David sulla facciata dell’ex Questura
Una Venere di Milo griffata con tanto di barboncino ai suoi piedi e un David sovrappeso che si scatta un selfie. Blu è a Roma: lo street artist bolognese è al lavoro da tre mesi per una nuova e spettacolare opera, dopo aver lasciato il segno al Porto Fluviale e all'Alexis, nei quartieri Ostiense e San Basilio. Questa volta il luogo scelto dall'artista per ospitare la sua gigantesca tela è la facciata del palazzo a sei piani dell'ex Questura, al Quarticciolo. Porta colori e simbologia densa significato nella periferia est della Capitale dove tante famiglie potranno godersi l'opera una volta terminata. Blu dipinge sospeso in aria con delle funi da arrampicata, ha iniziato il lavoro tre mesi fa e programma di terminarlo entro ottobre.
Una Venere di Milo e un David dei nostri giorni
Il murale di Blu copre con delle tele a sfondo l'edificio: sono due nicchie, una accanto all'altra, che ospitano dei soggetti noti. A sinistra, la Venere di Milo, a destra, il David di Michelangelo. Ma le due sculture portano addosso il segno inequivocabile del nostro tempo, rappresentando un simbolismo molto profondo. Venere, raffigurata alla maniera classica, indossa una catena d'oro ed è griffatissima: porta con sé una Chanel, cinta Gucci, busta di Versace Gucci, Prada e Louis Vuitton. Nella nicchia sinistra c'è David, sovrappeso con un catenone e crocifisso al collo e ai piedi, scarpe di marca Hogan. In una mano tiene uno smartphone, nell'altra, adornata con anello d'oro e orologio, tiene una bottiglia di birra.
Chi è lo street artist Blu
Secondo Il Guradian, che lo ha segnalato nel 2011, Blu è uno dei dieci street artist migliori in circolazione. Blu ha iniziato a farsi conoscere nella sua città, Bologna, a partire dal 1999 attraverso una serie di graffiti sia nel centro storico che in periferia realizzati con la bomboletta spray. Dal 2004 ha partecipato ad alcuni eventi e mostre in gallerie d'arte, poi la sua attività artistica diventa internazionale ma resta principalmente legata alla strada e alla fruizione gratuita e per tutti.
Successivamente, insieme ad altri street artist, decide di cancellare tutte le proprie opere dai muri di Bologna realizzate in vent'anni di attività in segno di protesta contro la privatizzazione e la mercificazione della creatività.