Blitz antidroga nelle periferie: i pusher rifornivano di cocaina i circoli della Roma bene
Dalle periferie fino ai circoli sportivi della ricca Roma nord. Il viaggio della droga cominciava nelle borgate e terminava nei quartieri benestanti della Capitale. Una fitta rete di spacciatori che operavano tra San Basilio, La Pisana e Tor Bella Monaca con un giro d'affari di migliaia di euro alla settimana e circa tre chili di cocaina purissima venduti ogni mese. Due organizzazioni criminali sono state smantellate oggi all'alba dai carabinieri della Compagnia Roma Cassia e dal nucleo carabinieri cinofili di Santa Maria di Galeria. In manette sono finite dieci persone. Sei in carcere, altri tre agli arresti domiciliari e a una è stato notificato un provvedimento di obbligo di firma negli uffici della polizia. Alcuni sono alcuni sono accusati di associazione a delinquere e di spaccio di cocaina. Altri di concorso nel reato continuato di detenzione e cessione della medesima droga.
La lingua degli spacciatori: "t-max" per 5 grammi di coca
Il primo gruppo operava a San Basilio, il secondo aveva la base alla Pisana. Tutti italiani i membri. Nella prima organizzazione ognuno aveva il suo ruolo, a ciascuno il suo compito e solo alcuni pusher, come ricostruito nell'indagine della procura durata sei mesi, potevano parlare e vendere ad alcuni clienti importanti. Gli appartenenti al secondo gruppo invece, si legge nel comunicato dei carabinieri, non hanno evidenziato rapporti di cointeressenza e legami d’affari tipici di una vera e propria organizzazione. Per fare riferimento alle dosi da vendere ai clienti gli spacciatori parlavano di "piccolini", per 0,5 grammi, "grandi", un grammo, e “t-max” per indicare invece il dosaggio da cinque grammi.
Gli affari si facevano a Roma nord, con clienti residenti in alcuni comprensori e membri di alcuni esclusivi centri sportivi di Roma nord. A far scattare l'indagine una perquisizione in un appartamento di via Cassia, dove sono stati trovati 220 grammi di cocaina pregiata, pura all'85 per cento. A rifornirsi da entrambi i gruppi non erano solo semplici consumatori che acquistavano la cocaina per uso personale, ma anche spacciatori che "tagliavano" la cocaina per rivenderla in quantità maggiori e che acquistavano dalle due organizzazioni alcune centinaia di grammi di sostanza alla settimana.