video suggerito
video suggerito

Bimba morta a 5 mesi, l’autopsia: “Denutrita e senza cure”

Ad uccidere la bimba di cinque mesi deceduta nel campo rom di via Luigi Candoni in zona Muratella a Roma è stata una polmonite, contratta a causa di un grave stato di denutrizione e totale assenza di cure. Ciò è quanto emerso dai risultati dell’autopsia svolta sulla salma, la piccola non è mai stata portata dal pediatra.
A cura di Alessia Rabbai
10.365 CONDIVISIONI
Foto di repertorio
Foto di repertorio

Una polmonite contratta a causa di un sistema immunitario carente dovuto a denutrizione e scarsità di cure. Sono queste le cause che hanno portato alla morte di Alessia, la bimba rom di cinque mesi deceduta nel campo di via Luigi Candoni a Roma. I risultati dell'autopsia svolta del medico legale nominato dal pubblico ministero Gabriella Fazi sulla salma della piccola, come riporta Il Corriere della Sera, evidenziano uno stato di denutrizione grave e trascuratezza, confermando le ipotesi degli inquirenti. Ad indagare sulla morte della bambina la Procura di Roma, che sta passando al vaglio la posizione dei genitori. L'accusa nei loro confronti è di morte come consguenza di altro delitto e maltrattamenti.

Bimba denutrita è morta di polmonite

Oltre al poco nutrimento che la bimba riceveva, le indagini hanno portato alla luce che in cinque mesi di vita non è stata mai portata dal pediatra, per le consuete visite per l'accertamento dello stato di salute e di una corretta crescita. Uno stato di deperimento che ha condotto il sistema immunitario della piccola a non riuscire più a difendersi, così ha contratto la polmonite ed è morta. Gli altri quattro figli della coppia, che stanno bene e si trovano in buona salute, sono stati affidati ai servizi sociali.

Bimba di 5 mesi morta nel campo rom

I tragici fatti risalgono al 29 novembre scorso, quando le sirene dell'ambulanza e dei carabinieri della Compagnia Eur sono entrate all'interno del campo rom della Muratella, dopo la segnalazione del padre della bimba, il primo ad accorgersi che la figlioletta, immobile nel letto, non respirava più. I sanitari hanno tentato di rianimarla per 40 lunghissimi minuti, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare per salvarle la vita. I militari giunti sul posto hanno accertato come all'interno del container vivessero ben otto persone raccolte in pochi metri quadri, con pessime condizioni igieniche, senza riscaldamento, né acqua.

10.365 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views