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Bambino di 8 anni tira una testata a un compagno: espulso dalla scuola calcio di Totti

Un bambino di 8 anni ha dato una testata a un suo compagno di allenamenti che si era smarcato dall’avversario. L’autore del brutto gesto è stato espulso dalla scuola calcio Totti Soccer School.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un bambino di otto anni ha dato una testata a un suo coetaneo diversamente abile durante una partitella di calcio al centro di formazione calcistica Totti Soccer School di Ostia Antica. Della stessa società è presidente onorario lo stesso Francesco Totti, ex capitano della Roma. L’episodio, raccontato dal Messaggero, risale a lunedì quando un bambino di otto anni ha rifilato una testata a un ‘pulcino’. Questo altro bambino ha problemi di udito per cui è stato “operato e oggi ha due impianti che migliorano il suo udito”, come spiega il padre. La testata sarebbe arrivata perché l’altro giocatore si era smarcato dall’avversario durante un allenamento.

La vittima è stata portata al pronto soccorso dove gli è stata data una prognosi di 12 giorni per un trauma nasale. Alla scena ha assistito anche uno dei mister che lavorano nella struttura, in cui si allenano cara 350 bambini dai 5 ai 12 anni. Il bambino che ha rifilato la testata è stato espulso con decisione unanime.

“È una notizia che non avrei mai voluto leggere, un gesto deprecabile, ma il bambino autore del gesto violento va recuperato”, commenta Vito Tisci, presidente del settore giovanile e scolastico della federcalcio. “Non ho ancora sentito la famiglia del bambino colpito, spero di poterlo fare domani” aggiunge Tisci, secondo il quale va posta attenzione anche al piccolo autore del gesto violento: “Sono disposto a mettere a disposizione anche la nostra equipe di psicologi per recuperare questo bambino, perché è un soggetto debole e va aiutato, ha solo 8 anni. Il nostro compito è di contrastare il fenomeno del bullismo, ma non possiamo criminalizzare un bambino di 8 anni e la sua famiglia”. Tisci sostiene inoltre di voler chiedere a Riccardo Totti, presidente della scuola calcistica, di “riammettere l’autore della testata” perché “il bambino va recuperato, non possiamo abbandonarlo”.

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