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Ballottaggio Roma, Raggi presenta gli assessori: Berdini, Muraro, Bergamo, Lo Cicero

Virginia Raggi ha annunciato quattro nomi che andranno a comporre la sua giunta in caso di vittoria al ballottaggio di domenica. Sono Paolo Berdini, all’urbanistica, Paola Muraro (collabora con Ama) alla sostenibilità, l’ex campione di Rugby Lo Cicero allo sport e Paolo Bergamo, inventore di Enzimi, alla Cultura.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi ha annunciato quattro nomi che andranno a comporre la sua giunta in caso di vittoria al ballottaggio di domenica. Solo quattro perché, ha detto la candidata dal palco di Ostia dove sta concludendo la campagna elettorale, "alcuni professionisti mi hanno chiesto riservatezza". C'è la conferma di due nomi già dati per certi da settimane: Paolo Berdini all'urbanistica e ai lavori pubblici perché, dice Raggi, "ha lottato contro il consumo di suolo e noi vogliamo un simbolo. Roma deve ripartire dalla riqualificazione dell'esistente, vogliamo una persona che possa opporsi ai palazzinari e lui sa farlo". La seconda conferma è l'ex campione di rugby, Andrea Lo Cicero, alla qualità della vita, accessibilità allo sport e alle politiche giovanili.

Assessore alla sostenibilità sarà Paola Muraro, laureata in scienze agrarie, dal 2004 collabora con AMA ed è autrice di numerosi articoli riguardanti i sistemi di gestione dei rifiuti urbani. "Sa esattamente che cosa sta accadendo, sa dove mettere le mani per far ripartire Ama", ha detto Virginia Raggi.

La sorpresa grande invece è Luca Bergamo, assessore alla crescita culturale se Raggi dovesse vincere. Bergamo è stato direttore generale di Zone Attive, inventore del festival Enzimi e ora segretario di Culture Action Europe. Mesi fa aveva lanciato un movimento, "Contaci",  definito come un progetto di "contagio civico" che si muove tra incontri sui territori e web. L'idea era quella di cercare un candidato alla sinistra del Pd. Poi quel candidato fu trovato, senza primarie, in Stefano Fassina. In un incontro all'Ex dogana, Bergamo aveva dichiarato: "Indipendentemente dalla qualità delle persone non sarà un Giachetti né un Fassina, né nessun altro scelto per il nome che porta, a risolvere i problemi di Roma. Ma un Sindaco espressione di una genuina iniziativa di cittadinanza e di una seria strategia di sviluppo condivisa riconosciuto come legittimo interlocutore dalle tantissime donne e uomini che ogni giorno si rimboccano le maniche; un Sindaco così avrebbe sì la forza per affrontare i problemi di Roma e ridarle il ruolo internazionale che le spetta e di cui ha infinito bisogno per risollevarsi. I numeri ci sono così come le condizioni. Oltre gli attuali partiti e le loro leadership. Si può fare e sono convinto si farà".

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