Ballottaggio Roma, gli ultimi veleni: “Esposto in procura sulla Raggi”. Poi la smentita
In cauda venenum, dicevano i latini. E mai come oggi la locuzione può servire a raccontare il clima che si respira nella Capitale alla vigilia del ballottaggio tra i candidati sindaco Virginia Raggi (M5s) e Roberto Giachetti (Pd). Doveva essere, per legge, il giorno del silenzio elettorale: ma nessuno lo ha rispettato. Non lo ha fatto la Raggi, che per smentire le ultime insinuazioni sui due incarichi alla Asl di Civitavecchia relativi al 2012 e al 2014 portati alla luce dal Fatto quotidiano ha pubblicato su Facebook un'autocertificazione relativa all'ultima delle due consulenze, svolta quando sedeva nel Consiglio comunale.
Ma in silenzio non sono rimasti nemmeno gli esponenti del Pd. Una su tutti Debora Serracchiani, che su Twitter ha scritto: "Virginia Raggi ha detto il falso. L'ha scoperta il Fatto Quotidiano, non il PD. Lei oggi si conferma bugiarda". Twittando lo stesso concetto due volte (accompagnato dal video del confronto Sky in cui la Raggi diceva di aver smesso di lavorare mentre faceva la consigliera).
Le voci sull'apertura di un fascicolo subito smentite
La vigilia del ballottaggio nella Capitale si è però arricchita di un ulteriore episodio: voci e smentite su un presunto esposto presentato in procura contro la candidata grillina, con conseguente apertura di un fascicolo per il reato di "falso ideologico in atto pubblico e altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici". A presentare l'esposto, secondo i giornali che hanno riportato la notizia, sarebbe stata in mattinata l'Associazione nazionale libertà e progresso (Anlep), sul cui sito però non compare nulla in proposito. Nemmeno il tempo che la notizia si diffonda che dalla procura arriva però la smentita: nessun fascicolo è stato aperto sul caso delle consulenze del candidato sindaco Virginia Raggi, riporta un lancio dell'agenzia Ansa nel tardo pomeriggio, sottolineando come da fonti della procura non risulti allo stato nessun esposto all'attenzione dei magistrati. Potrebbe essere l'ultimo velenoso atto di una campagna elettorale condotta senza esclusione di colpi. Per fortuna, domani si vota.