Baby prostituzione a Termini, spunta anche una madre che ha venduto la figlia 16enne
Nelle carte dell’inchiesta sui baby prostituti della stazione Termini c’è anche una madre accusata di aver venduto la figlia sedicenne. La ragazzina, con il consenso della madre, sarebbe stata ceduta a uomini adulti che avrebbero approfittato di lei. Per questo la signora, una rumena quarantenne che smerciava abusivamente biglietti presso lo scalo ferroviario, è finita sul registro degli indagati. Il primo episodio risale al 18 agosto dello scorso anno. La ragazza viene avvicinata da uno dei sospetti, insieme prendono la metro, scendo a Tiburtina, si dirigono verso il cimitero del Verano e si appartano in un vialetto nascosto. L’uomo viene arrestato in flagranza di reato. Queste le sue parole, riportate da Il Messaggero: “Cinque mesi fa ho conosciuto la mamma della ragazzina, lei si lamentava delle loro precarie condizioni, quindi la sostenevo in diverse occasioni con offerte di denaro e di cibo. È stata lei a propormi di incontrare sua figlia, in quanto capendo la mia bontà decideva di fare aiutare anche la minore”. La ragazzina invece sostiene che la mamma non c’entra nulla: “Ho incontrato un uomo, siamo andati insieme a passeggiare, mi ha baciato sulla guancia. Mia madre non lo conosce, mi avrebbe detto di non andare”.
Il secondo episodio invece risale al settembre 2014, alla stazione di Latina. Un uomo ferma la sua Range Rover al centro del piazzale della stazione. La ragazza gli indica un posto dove vedersi e i due parlano. Il conducente della Range Rover ha dichiarato: “Quella mattina la donna mi ha avvicinato proponendomi una prestazione sessuale per 30 euro. Io non ho accettato perché non avevo i soldi e non mi fido dei rom”.