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Auto travolge passanti, Marino: “Crimine orribile, ma la città eviti trappole e razzismo”

“Una terribile disgrazia umana”. Il sindaco di Roma Ignazio Marino descrive così, in una lettera pubblicata sul suo sito e su Facebook, la vicenda di ieri sera quando un’automobile ha investito otto persone e ha provocato la morte di una signora nei pressi della fermata della metro A Battistini.
A cura di Enrico Tata
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“Una terribile disgrazia umana”. Il sindaco di Roma Ignazio Marino descrive così, in una lettera pubblicata sul suo sito e su Facebook, la vicenda di ieri sera quando un’automobile ha investito otto persone e ha provocato la morte di una signora nei pressi della fermata della metro A Battistini. A bordo dell’auto tre ragazzi: una 17enne è stata già arrestata, un altro minorenne è stato identificato e si lavora per cercare il terzo occupante della vettura, forse maggiorenne. “Il mio primo sentimento è di essere vicino alla famiglia della vittima”, scrive Marino che però avverte che qualcuno, come Matteo Salvini, sta strumentalizzando politicamente la vicenda. “Occorre vicinanza alle vittime, severità per i colpevoli rifuggendo da odi e paure che qualcuno tenta di suscitare”, ha scritto il primo cittadino.

Ecco il testo integrale della lettera:

La morte di una donna, il ferimento di altre otto persone: siamo davanti a una terribile disgrazia umana e di tutta la città, a un omicidio volontario che va perseguito con la massima inflessibilità, visto che gli investitori hanno accelerato invece di frenare davanti a chi attraversava la strada. Un crimine gravissimo che interroga tutta la comunità cittadina. Il mio primo sentimento è di essere vicino alla famiglia della vittima, Perez Corazon Abordo, e dei feriti: tutti romani, anche se in tasca hanno il passaporto filippino, francese o moldavo. Persone comuni che rientravano da una giornata di lavoro in un quartiere della nostra città, dove italiani e stranieri vivono fianco a fianco in pace.

La seconda reazione è quella di chiedere che sia fatta giustizia, in maniera rapida e severa. Il Campidoglio si costituirà parte civile contro gli imputati, quando saranno assicurati alla giustizia. Questo crimine ha giustamente sconvolto la città: ciascuno di noi poteva essere sulle strisce pedonali, ciascuno poteva essere investito, chi ha ucciso – un criminale – poteva essere di ogni etnia o nazionalità. Il sentimento di vicinanza e di orrore è giusto e comprensibile. Ora, però, qualcuno sta cercando di trasformare questa tragedia – ancora più terribile se, come sembra, a commettere l’omicidio sono stati dei minorenni – in una speculazione politica. Lo fa Matteo Salvini e lo fanno i suoi imitatori romani. Volontariamente accendono odio che rischia di produrre altra violenza, sperando così di avere qualche tornaconto elettorale. Gettare benzina sul fuoco non è un errore politico, è un vero e proprio delitto, imperdonabile per chi ha responsabilità politiche nazionali o locali.

Roma non vuole essere trascinata in queste basse strumentalizzazioni elettorali. Il mio appello alla città è di evitare trappole: occorre vicinanza alle vittime, severità per i colpevoli rifuggendo da odi e paure che qualcuno tenta di suscitare. E’ una sfida, civile e culturale, che la città è in grado di vincere. La nostra giunta è impegnata da due anni a costruire una città più giusta dove la legalità sia un valore prioritario. Su questa battaglia sono stato tra i più intransigenti e non riconoscerlo credo sia non solo ingeneroso ma lontano dalla realtà dei fatti. La gravissima vicenda di ieri notte dimostra ancora una volta che l’impegno per la legalità va proseguito e non indebolito nella polemica politica.

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