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Barcellona, furgone travolge la folla nella Rambla

Attentato Barcellona, il fratello del presunto conducente del furgone in Italia nel 2014

Driss Oukabir, fratello di Moussa, il principale sospettato della strage di Barcellona, era stato in Italia nel 2014, ospite di una sua amica nel viterbese. Non ci sarebbe però alcun legame con l’attentato, né col terrorismo. La ragazza: “Motivazioni personali”.
A cura di Alessia Rabbai
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Driss Oukabir, giovane di origine marocchina e fratello di uno dei presunti autori dell'attentato di Barcellona avvenuto ieri, giovedì 17 agosto, era stato in Italia nell'estate del 2014. Dalle prime ipotesi si pensava fosse lui il conducente del furgone che ha compiuto l'attentato. Ma il 28enne subito dopo l'attacco ha denunciato il furto dei documenti, che secondo quanto dichiara la polizia spagnola sarebbero stati rubati dal fratello.

Lo scambio d'identità

Il fratello di Driss, il 17enne Moussa Oukabir (adesso ricercato numero uno) avrebbe affittato con uno scambio d'identità il furgone utilizzato nell'attentato. La polizia e i servizi di intelligence italiani, ricevuto il nome di Driss dal coordinamento investigativo internazionale, sono riusciti quasi nell'immediatezza a risalire all'identità del giovane, a qualche elemento in più sul suo passato e ai suoi movimenti in Italia: nel 2014 infatti il 28enne era stato ospitato da una donna a Viterbo. Non è emerso, però, nessun collegamento con la strage di Barcellona e con altri fatti di terrorismo. Driss non ha precedenti in Italia e il motivo della sua visita è stato chiarito.

Le dichiarazioni della ragazza

La donna è stata rintracciata dalla Polizia. Nella serata di seri, l'amica di Driss che 3 anni fa lo ha ospitato alcuni giorni nella sua casa a Viterbo è stata interrogata dagli investigatori. La donna ha spiegato che la presenza di Driss in Italia era per una motivazione strettamente personale: "Ci siamo conosciuti in Spagna nel 2014 e siamo stati assieme qualche giorno. Quando sono tornata in Italia l’ho invitato a stare da me per qualche giorno, pagandogli il biglietto aereo. Dopo di allora non ci siamo più visti né sentiti". L’ingresso e l’uscita dall’Italia di Oukabir, che non ha precedenti penali in Italia, erano già stati tracciati e hanno trovato così una spiegazione.

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