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Attentato a Dacca, tra le vittime Simona Monti: aveva appena scoperto di essere incinta

Simona Monti, 33enne di Magliano Sabina (Rieti), è una delle vittime italiane dell’attentato di Dacca, in Bangladesh. La ragazza, che lavorava nell’azienda tessile dell’imprenditrice viterbese Nadia Benedetti, anche lei uccisa dai terroristi, aveva appena scoperto di essere incinta e sarebbe tornata in Italia lunedì per la gravidanza.
A cura di Francesco Loiacono
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Aveva 33 anni, una carriera e una vita davanti. Anzi, più di una vita. Simona Monti, una delle vittime italiane dell'attentato a Dacca, in Bangladesh, aveva infatti appena scoperto di essere incinta. Lo aveva rivelato al fratello, don Luca Monti, sacerdote della diocesi di Avellino. Proprio per il bambino i suoi piani in Bangladesh erano saltati e lunedì sarebbe dovuta rientrare in Italia. Il destino, o più prosaicamente dei terroristi animati da folli propositi suicidi, l'hanno strappata alla vita troppo presto. La ragazza, originaria di Magliano Sabina in provincia di Rieti, si trovava nel paese asiatico per motivi di lavoro: aveva trovato impiego in una ditta tessile dell'imprenditrice viterbese Nadia Benedetti (anche lei morta sotto i colpi degli attentatori) e da circa un anno viveva in Bangladesh.

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Da ieri sera, dopo le prime notizie dell'attentato, tra i familiari della ragazza si era diffuso il panico. A quanto pare Simona aveva infatti telefonato alla madre intorno alle 20. Una chiamata come tante, per raccontarle cosa aveva fatto e per dirle che la sera sarebbe andata in un ristorante assieme ai colleghi. Ma da quel ristorante, purtroppo, Sabina non è uscita viva.

La famiglia della ragazza, dopo le prime notizie poco chiare, si era recata a Roma per ricevere informazioni ufficiali da parte della Farnesina. Alle 15.07 purtroppo un dispaccio ufficiale ha inserito anche il nome di Simona tra le vittime accertate. Il sindaco della cittadina in provincia di Rieti, Alfredo Graziani, ricorda Simona come "una ragazza veramente in gamba, esperta di lingue". L'ultima sua visita a Magliano era stata a Pasqua, per le vacanze.

Ancora poche ore e Simona sarebbe rientrata in Italia per le ferie e per trascorrere in patria il periodo della gravidanza. "Questa esperienza di martirio per la mia famiglia e il sangue di mia sorella Simona spero possano contribuire a costruire un mondo più giusto e fraterno", ha detto il fratello parroco, che in un'intervista a Fanpage.it ha affermato: "Non si tratta dello sbaglio di un singolo, ma di un sistema corrotto e anche Papa Francesco lo dice che per la corruzione non c'è perdono". Magliano Sabina è un paese ora in lutto: questa sera, in piazza, non sarà nemmeno trasmessa in segno di rispetto la partita tra Germania e Italia.

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