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Atac pensa al lento ritorno alla normalità: probabili ingressi contingentati nelle stazioni

“Stiamo decidendo col Dipartimento Mobilità quali servizi saranno i primi a tornare alla normalità. Molto probabilmente all’azienda arriverà la richiesta di integrare il personale coinvolto nelle attività di controllo degli ingressi contingentati delle stazioni”, ha dichiarato l’assessore capitolino alla Mobilità, Pietro Calabrese.
A cura di Enrico Tata
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Sanificazione a bordo di bus Atac
Sanificazione a bordo di bus Atac
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Atac sta pensando in queste ore a come affrontare il lento ritorno alla normalità ed è probabile, almeno nelle prime settimane della ‘fase 2', che gli ingressi su bus e metro vengano contingentati per impedire la formazione di assembramenti. Dallo scorso 5 marzo, fa sapere l'azienda nel corso di una riunione della Commissione capitolina Mobilità, sono stati interrotti i servizi scolastici e il 16 è avvenuto il passaggio all'orario estivo. La sanificazione sui bus avviene di notte e circa 1070 sono le vetture che in media ogni mattina escono dai depositi per effettuare il servizio. Inoltre, spiega Atac, è stato distribuito gel disinfettante a operai, autisti e controllori e sono in consegna circa 30mila mascherine. Stesso discorso per la metropolitana: dal 14 marzo sono stati cambiati gli orari e le ultime partenze avvengono alle 21, con una riduzione complessiva delle corse di circa il 30 per cento.

Questi cambiamenti, ovviamente, hanno comportato anche sacrifici per i lavoratori, con smart working e richiesta di cassa integrazione in deroga: "È stato un mese di emergenza e di fuoco per noi. Dovremo uscirne bene. Ci troviamo davanti ad una serie di decreti che impongono distanze e il mantenimento dell'operatività dei mezzi pubblici, escludendo le attività non essenziali. Siamo partiti un mese fa con opere di flessibilità tramite cambi turno e agevolazioni per ferie. Questa è stata la strada intrapresa inizialmente, prima della vera e propria emergenza.  Poi ci siamo spostati sulla linea dello smart working, realizzato in una settimana, e mai fatto prima in Atac. È partito con un buon risultato. In tempi rapidi siamo entrati nel fondo di solidarietà. In pochi giorni abbiamo ridimensionato la società lasciando operative le attività essenziali. I settori più toccati dalla cassa sono 250 verificatori, 250 ausiliari della sosta e 20 rilevatori della qualità del servizio. Dietro di loro ci sono 60 persone che si occupano di rendicontare le attività da loro svolte. Queste sono le figure più toccate.  Complessivamente parliamo quindi di oltre 500 persone sospese al 100%", ha spiegato Cristiano Ceresatto, responsabile personale di Atac.

Possibili ingressi contingentati alle stazioni

"Stiamo decidendo col Dipartimento Mobilità quali servizi saranno i primi a tornare alla normalità. Molto probabilmente all'azienda arriverà la richiesta di integrare il personale coinvolto nelle attività di controllo degli ingressi contingentati delle stazioni", ha dichiarato l'assessore capitolino alla Mobilità, Pietro Calabrese. Il presidente della Commissione Mobilità, Enrico Stefàno, ha dichiarato di avere in mente di programmare una seduta della commissione dopo Pasqua per cominciare a pensare alla riapertura: "Il percorso è ancora lunghissimo. Devo dire però che l'azienda ha la barra dritta e un profondo senso di comunità, e tutto ciò non era scontato".

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