Atac, l’assessore Esposito denuncia: “Ecco tre dirigenti inadeguati e strapagati”
Aggiornamento 14/02/2023: l'ex amministratore delegato è stato assolto dalle accuse di cui in oggetto nell'articolo
“Ci sono tre dirigenti che non fanno bene il loro lavoro e non si capisce perché stanno ancora al loro posto”. L’accusa di Stefano Esposito, assessore dimissionario ai trasporti di Roma Capitale, è durissima. A Radio Cusano Campus fa nomi e cognomi di alcuni dirigenti secondo lui inadeguati per i loro incarichi. “Uno è un potentissimo dirigente. Pare che sia part-time a 100mila euro l’anno, va in azienda un giorno a settimana, gli altri li passa a Bologna dove è presidente dell’interporto. Questa è l’idea di come si sta in Atac. La domanda che mi faccio è perché deve mantenere il posto in Atac se è presidente Interporto? Però si permette di pontificare su facebook sulle responsabilità della politica. La responsabilità della politica infatti c’è, è quella di mantenerlo ancora al suo posto”.
Poi Esposito passa la secondo dirigente. “C’è un altro signore. Dio ce ne scampi e liberi. E’ responsabile della parte informatica della bigliettazione. Mi ha definito Sbrodolo. Questo soprannome mi è stato dato dalle finte associazioni antimafia di Ostia”. E infine, il terzo. “Poi c’è il responsabile delle relazioni industriali, indagato per la Parentopoli di Atac. Io non voglio che venga licenziato perché sono un garantista, ma magari messo in un altro posto. Sono signori che viaggiano sui 200-220mila euro all’anno. Invece di fare il loro lavoro, si permettono di scrivere post su facebook contro l’assessore. Se si agitano così tanto, vuol dire che ho colpito nel segno. Probabilmente sono abituati a politici che li chiamavano per consigliargli le persone da assumere, da promuovere. Di sicuro loro sono lì senza aver fatto un concorso, molti dirigenti sono della precedente amministrazione, mai cambiati”.
Poi l'affondo all'amministratore delegato di Atac. “Dice che c’è un disegno volto a colpire l’azienda? Non merita risposta –ha dichiarato Esposito-. Cerca di difendere se stesso, non l’azienda. Il disegno volto a colpire l’azienda è quello che hanno perpetrato loro in questi anni. Questi signori parlano, e c’è un’azienda che tutti i giorni non fa che produrre problemi e disagi ai cittadini romani. Hanno anche il coraggio di parlare. Se voi parlate coi dipendenti di Atac lo prenderebbero col forcone. Lui difende se stesso e quella casta di dirigenti per 20 anni. Farebbe meglio a tacere. Fra poco terminerà l’incarico per fortuna e spero che nessuno lo vada a cercare. Andate a chiedere ai macchinisti e agli autisti cosa pensano dei loro dirigenti…”.