Atac, dal cda via libera al concordato preventivo per salvare l’azienda
Il Cda di Atac ha deciso: la via da intraprendere per l’azienda del trasporto pubblico locale è quella del concordato preventivo, una scelta definita “la migliore soluzione alla crisi della Società”. Il Cda si è riunito oggi e ha “individuato nella procedura di concordato preventivo in continuità la migliore soluzione alla crisi della Società, deliberando l’immediata comunicazione all’azionista e convocazione dell’assemblea dei soci per le decisioni di competenza”.
Secondo quanto comunicato da una nota di Atac, il Cda ha inoltre “affidato l’incarico di advisor finanziario e industriale alla società Ernst Young, di supporto alla procedura di soluzione della crisi”. Il presidente e ad di Atac, Paolo Simioni, ha definito quello di oggi come “il primo passo concreto per il risanamento e il rilancio della società”.
Secondo quanto riportato questa mattina dal Messaggero, il rischio di fallimento per l’azienda del trasporto pubblico si stava avvicinando concretamente dopo che un fornitore ha deciso di portare Atac in tribunale per farla dichiarare insolvente. La sindaca di Roma Virginia Raggi aveva già lasciato intuire di puntare sul concordato e, di conseguenza, su di un piano di rientro sotto la guida di un commissario. Una scelta che prevede la proroga dell’affidamento ad Atac del servizio oltre la sua scadenza, evitando così la messa a gara e il referendum promosso dai Radicali.
Il prossimo 7 settembre è prevista la riunione dell’Assemblea Capitolina per discutere del futuro di Atac e del trasporto pubblico romano. La procedura di concordato partirà dopo il voto in Assemblea, quando Atac porterà i moduli in tribunale per la richiesta di concordato in bianco.
“Atac deve rimanere pubblica. Atac deve rimanere di noi tutti”, ha scritto la sindaca Raggi commentando la decisione del cda. “Finalmente, inizia una nuova vita per Atac – continua la sindaca -. Si avvia un percorso di rinnovamento totale dell’azienda di trasporti di Roma con un obiettivo chiaro: migliorare le linee, rinnovare la flotta degli autobus, la metropolitana; ridurre i tempi d’attesa; dare ai cittadini i servizi che meritano; tutelare i dipendenti onesti”. La Raggi rivela inoltre che l’ipotesi del concordato preventivo è allo studio dallo scorso anno e chiede ai creditori dell’azienda “di realizzare insieme un piano di risanamento e rilancio”.
Intanto i sindacati hanno proclamato un nuovo sciopero esprimendo dubbi sul futuro dell'azienda del trasporto romano. Orsa, Tpl Lazio, Faisa-Confail Sul ct, Utl e Fast-Confsal hanno proclamato uno sciopero dalle 8:30 alle 12:30 per martedì 12 settembre. Lo stop di quattro ore, spiegano in un comunicato, è per contestare l'ipotesi del concordato preventivo, che "metterebbe a serio rischio livelli occupazionali, diritti salariali e normativi dei lavoratori". I sindacati sottolineano anche "la totale assenza di interlocuzione da parte dell'assessorato della Città in movimento e della governance aziendale con le rappresentanze del lavoratori".