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Atac, approvata la procedura di concordato preventivo. Raggi: “Oggi l’azienda rinasce”

Il tribunale approva la procedura del concordato preventivo proposta da Atac. “Quello del tribunale è un via libera ad un programma che punta a migliorare le linee, gli autobus, la metropolitana; ridurre i tempi d’attesa; dare ai cittadini i servizi che chiedono; tutelare i dipendenti”, scrive su Facebook la sindaca di Roma.
A cura di En.Ta.
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Il Tribunale di Roma ha ammesso la procedura di concordato preventivo in continuità chiesta per Atac, l'azienda pubblica di trasporti di Roma. Questa la strada ormai definita per salvare la municipalizzata romana dai debiti accumulati e dal fallimento. "Oggi inizia il procedimento di rinascita di Atac. Quello del tribunale è un via libera ad un programma che punta a migliorare le linee, gli autobus, la metropolitana; ridurre i tempi d’attesa; dare ai cittadini i servizi che chiedono; tutelare i dipendenti", scrive su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Con l'approvazione del concordato preventivo i conti dell'azienda saranno sotto la supervisione di un giudice e il contratto di servizio sarà prolungato dal 2018 (data naturale della scadenza) almeno fino al 2022. La via del concordato può essere intrapresa dalle aziende che si trovano in crisi o che sono insolventi, che in pratica possono proporre ai loro creditori un accordo basato sulla ristrutturazione dei debiti.

La sindaca Raggi: "È una vittoria dei cittadini"

"È la vittoria dei cittadini. Ora possiamo portare a compimento quella rivoluzione nel trasporto pubblico che i romani attendono da decenni. In questi mesi abbiamo responsabilmente lavorato ad un progetto che secondo i giudici può essere percorribile. Abbiamo avuto il coraggio di intraprendere una strada per mantenere Atac saldamente in mano pubblica tutelando i lavoratori ed evitando lo spettro della privatizzazione invocato o sostenuto da altre forze politiche. Continueremo a lavorare insieme al Tribunale per rendere Atac una società sana ed efficiente. Non ci fermeranno le polemiche di chi vuole svendere la principale azienda di trasporto pubblico d’Europa, un patrimonio che appartiene a noi romani. Le polemiche di chi ha accumulato 1 miliardo e trecento milioni di debiti e ha anche la faccia tosta di fare la morale", scrive ancora la sindaca su Facebook.

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