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Asili nido, la rivolta delle mamme: in migliaia contro la riforma del Comune

Con le nuove regole, dicono i genitori, non inviando più supplenti in sostituzione della prima assenza delle maestre, si elimina il rapporto di uno ogni sei tra educatrici e alunni. Esponendo al pericolo, sostengono, bambini dai 4 mesi ai 3 anni.
A cura di Enrico Tata
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Secondo il nuovo modello organizzativo degli asili nido, non non sarà più chiamata una supplente quando la maestra sarà malata. Le nuove regole obbligherebbero invece, secondo i genitori, le educatrici a rendersi disponibili ad anticipare o posticipare fino ad un'ora il proprio orario di lavoro per sopperire alla carenza di organico. È questo il passaggio più contestato della riforma organizzativa degli asili nido. E per questo alcuni genitori stanno raccogliendo firme, con una rete capillare su Facebook e Whatsapp, per chiedere di modificare le nuove regole. Dopo meno di dieci giorni sarebbero già migliaia, spiegano gli organizzatori della protesta, le adesioni di mamme e papà. Di fatto, dicono i genitori, non inviando più supplenti in sostituzione della prima assenza delle maestre, si elimina il rapporto di uno ogni sei tra educatrici e alunni. Esponendo al pericolo, sostengono, bambini dai 4 mesi ai 3 anni e rendendo impossibile attuare il progetto educativo per cui si è impegnato al momento dell'iscrizione.

“Il nostro gruppo è nato sull'onda dell'indignazione. Ogni giorno, a partire da gennaio, in tutti i nidi della città si verificano situazioni al limite del paradossale, come ad esempio una sola educatrice con 20 lattanti, impossibilitata a cambiarli e a dargli da mangiare”, racconta Melissa Tanariva, mamma di Elena che frequenta il nido nel XIII Municipio e che dal nulla ha creato il gruppo WhatsApp e la pagina Facebook. “Con i gruppi e i sottogruppi WhatsApp, – continua – ci siamo divisi per municipio e ci siamo organizzati per la raccolta delle firme nei vari nidi e per la relativa consegna- conclude Melissa. Siamo particolarmente orgogliosi e soddisfatti di noi stessi perché in soli 10 giorni, lavorando come pazzi, siamo riusciti a coinvolgere 160 nidi di Roma ed è già a buon punto la raccolta nei rimanenti 40. Il nostro obiettivo è far arrivare all'Assessore Masini e al Sindaco Marino anche le firme dei genitori di questi ultimi nidi entro l'inizio della prossima settimana”.

“Chiediamo al Sindaco Marino e all'Assessore Masini di fissare al più presto un incontro con una nostra delegazione, affinché possa spiegarci per quale motivo noi genitori dovremmo ancora iscrivere i nostri figli nelle scuole comunali, visto che non saranno più l'eccellenza, ma solo dei parcheggi a pagamento, peraltro anche incustoditi”. Questa la richiesta dei genitori affidata alle parole di Valentina Paiella e Francesca Trulli, avvocatesse e mamme.

Una settimana fa il sindaco aveva già risposto loro che la percentuale di assenze delle educatrici è troppo alta e per questo il Comune di Roma spende 14 milioni di euro all'anno per le supplenze alle 6mila educatrici romane. “Si chiama il supplente tra i 3mila in panchina e se questo si ammala a sua volta, si chiama il secondo supplente. Bisogna aumentare da 27 a 30 le ore settimanali e far scendere dal 30 al 5% le assenze per malattia, aumentando i posti fissi per risparmiare”. Così aveva detto il primo cittadino.

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