Arrestato per bancarotta l’imprenditore Proietti: ristrutturò l’appartamento di Tremonti

Prima il guaio con la casa ristrutturata con finanziamenti illeciti e messa a disposizione di Giulio Tremonti e ora l'accusa di bancarotta fraudolenta. L'imprenditore romano Angelo Proietti, da oggi agli arresti domiciliari, era noto alle cronache per il caso che ha visto protagonisti l'ex ministro dell'Economia dei governi Berlusconi e il suo ex consigliere politico, l'allora parlamentare Marco Milanese. Tremonti è stato condannato a quattro mesi di reclusione, convertiti in una pena pecuniaria e una multa dal valore complessivo di 40mila euro, per i lavori di ristrutturazione eseguiti dall'azienda di Proietti in appartamento in via di Campomarzio a pochi passi dal Parlamento. Giulio Tremonti salì sul banco degli imputati per aver finanziato illecitamente i 60mila euro di lavori eseguiti nell'appartamento di 200 metri quadrati al centro di Roma.
Arrestato Angelo Proietti, la ricostruzione dei fatti
Proietti è stato arrestato oggi dagli uomini della Guardia di Finanza che, su richiesta di Roma Cinzia Parasporo, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti del 61enne imprenditore romano. Secondo le indagini del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, Proietti avrebbe distratto oltre 11 milioni di euro portando al fallimento due società a lui riconducibili. La prima è la Edil Ars S.r.l., società con sede a Roma, che si occupa di costruzione e ristrutturazione di case oltre che della conservazione e restauro di opere d'arte. L'azienda ha avuto contratti d'appalto con diversi enti del Vaticano come l'ospedale Bambino Gesù o l'università LUMSA, e con alcuni ministeri.
Nel maggio 2013 l'azienda viene incorporata da un'altra società di Proietti, la Emiroma S.r.l., non prima però, di aver venduto il ramo principale dell'azienda ad un'altra società riconducibile a Proietti, la A.P. Costruzioni generale S.r.l.. Le due società fallirono a maggio del 2015, la Emiroma, e a marzo del 2016 la AP Costruzioni. Stando alle intercettazioni effettuate su Proietti, agli investigatori è parso chiaro l'intento fraudolento dell'imprenditore romano che avrebbe prelevato 11 milioni di euro dalle due aziende prima che fallissero.