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Aprilia, braccianti sfruttati nei campi si ribellano al capolarato: pestati da 5 connazionali

Cinque persone di nazionalità indiana sono state denunciate per aver picchiato brutalmente alcuni connazionali che si erano ribellati al sistema di sfruttamento nei campi. Sul caso indaga la polizia di Latina, che sta cercando di capire quanto questo sistema di minacce sia diffuso nella comunità: questa, infatti, non è la prima aggressione che si verifica tra Aprilia e Cisterna.
A cura di Natascia Grbic
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Si erano ribellati alle dure condizioni di lavoro e sfruttamento cui erano sottoposti nei campi, dicendo di non voler più vivere a quelle condizioni. Per tutta risposta sono stati brutalmente picchiati da alcuni connazionali, che volevano assicurarsi con la violenza che il giorno dopo sarebbero tornati a lavorare. Stavolta senza lamentarsi. L'aggressione è avvenuta alcuni mesi fa davanti al bar Anthony di Aprilia, in via Montello: le indagini hanno permesso di risalire agli aggressori, cinque uomini di nazionalità indiana e di età compresa tra i 26 e i 40 anni. Sono stati identificati grazie alle telecamere di sorveglianza e alla denuncia di alcuni giovani, stanchi di subire minacce e aggressioni. Si tratta di ragazzi figli di migranti indiani, stanchi di ciò che accadeva per lavorare nei campi. Difficilmente questi episodi sono stati denunciati in passato: stufi dopo l'ennesima aggressione, sono andati dai poliziotti della Questura di Latina.

Picchiati per essersi ribellati allo sfruttamento: 5 denunce

Se i braccianti si lamentavano del lavoro, trasgredivano a qualche regola imposta o alzavano la testa, venivano minacciati e picchiati. Non solo loro: se un connazionale voleva aprire un negozio che secondo loro faceva concorrenza ad altri esercizi commerciali della zona, veniva minacciato. E se non obbediva, picchiato. Una pratica diffusa, messa in atto da alcune persone, che ha contribuito a creare un clima di paura all'interno della comunità indiana. Sempre nello stesso contesto, è stato denunciato un altro cittadino indiano: fermato per un controllo, aveva la macchina piena di armi improprie, tra bastoni e oggetti contundenti di metallo. Le stava portando ad altri connazionali che avrebbero dovuto picchiare alcuni malcapitati in occasione di una ricorrenza religiosa ad Aprilia. Non è ancora chiaro se tra i due episodi ci sia un collegamento: al momento le indagini sono in corso, anche in relazione ad altri episodi di violenza che si sono verificati tra Aprilia e Cisterna.

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