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Anzio, arrestate 10 persone che gestivano 11 piazze di spaccio di cocaina sul litorale di Roma

L’operazione ‘Onda’ dei carabinieri ha permesso di arrestare 10 persone ritenute responsabili di gestione di 11 piazze di spaccio tra Ardea, Torvaianica e Lavinio, sul litorale romano. Puher e clienti comunicavano grazie a un numero di telefono e utilizzavano termini in gergo per evitare di essere scoperti.
A cura di Alessia Rabbai
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Le immagini riprese dall'alto dell'operazione 'Onda' dei carabinieri
Le immagini riprese dall'alto dell'operazione ‘Onda' dei carabinieri

Gestivano ben 11 piazze di spaccio di cocaina tra Ardea, Torvaianica e Lavinio, sul litorale romano. I carabinieri della Compagnia di Anzio dall'alba di questa mattina, lunedì 19 novembre, sono stati impegnati con 50 uomini e con l'aiuto dei cani antidroga e hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Dieci persone sono state arrestate perché ritenute responsabili in concorso fra loro di acquisto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L'operazione ‘Onda' nasce da un'indagine partita l'anno scorso, dopo alcuni controlli svolti sul lungomare ardeatino durante i quali erano stati sorpresi degli spacciatori a vendere droga in zona.

Grazie alcuni accertamenti i carabinieri hanno scoperto una fiorente attività di spaccio portata avanti da un gruppo di di persone con a capo uno degli arrestati. Il leader oltre a rifornire i suoi collaboratori di cocaina da vendere, aveva messo in atto un vero e proprio sistema basato sulla costante presenza di uno spacciatore pronto a portare la droga in uno dei luoghi di spaccio del litorale, con un vero e proprio cambio turno. I clienti che compravano la droga erano decine ogni giorno con un guadagno mensile di circa 45mila euro.

Il gruppo agiva secondo un metodo ben collaudato, convinto di non essere scoperto: per l’ordine veniva utilizzato sempre lo stesso telefono, che gli spacciatori si passavano l'uno con l'altro. A rendere particolarmente difficili gli accertamenti da parte degli investigatori la dinamicità dei pusher e il numero elevato di luoghi di incontro in cui veniva venduta la droga. Il sistema era sempre lo stesso: il cliente contattava lo spacciatore di turno e ordinava la dose che preferiva grazie all’uso di termini in gergo utilizzati per quantificarla, come Promo, Jeep/Jeeppetta, Pandino. Poi, veniva fissato il luogo di incontro dove lo scambio avveniva rapidamente, da auto ad auto, per limitare il rischio di essere scoperti.

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