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Ancora la truffa del “gioco delle tre campanelle” a Roma: secondo arresto in due giorni

A Roma dilaga la truffa del “gioco delle tre campanelle”. Dopo gli arresti di due giorni fa, altri sette truffatori sono finiti in manette: tre di loro erano gli stessi arrestati mercoledì. Anche in questo caso i malviventi avevano organizzato un banchetto per spillare soldi a incauti turisti e passanti: ma nel gioco delle tre campanelle a vincere è solo il banco.
A cura di Francesco Loiacono
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Truffavano ingenui turisti e passanti con il gioco delle "Tre campanelle", una delle più famose truffe da strada. Sette malviventi, tutti di nazionalità romena e di età compresa tra i 28 e i 49 anni, sono stati arrestati a Roma, nei pressi del Colosseo, dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Roma San Pietro. Tre di loro erano finiti in manette appena due giorni fa per la medesima truffa: i militari li avevano sorpresi assieme ad altri tre complici su Ponte Sant'Angelo, sempre intenti a raggirare ignari turisti con la medesima tecnica.

Tre truffatori erano stati arrestati due giorni fa

Evidentemente l'arresto di due giorni fa non ha affatto scoraggiato i tre: sono stati sorpresi in via San Gregorio mentre, in compagnia dei complici, ciascuno con un ruolo ben definito (il pubblico, altri finti scommettitori e un palo) avevano appena spillato 50 euro a una turista tedesca di 47 anni, che era caduta nella trappola. I sette malviventi sono stati arrestati e trattenuti in caserma in attesa del rito direttissimo: devono rispondere di truffa aggravata. I 50 euro sono stati restituiti alla turista, mentre altri 150 euro, provento del raggiro, sono stati sequestrati dai carabinieri.

Il gioco delle tre campanelle: cos'è e perché non si vince mai

Il gioco delle tre campanelle è una delle truffe più antiche, molto diffusa da anni anche nella Capitale. Su un banchetto chi conduce il gioco muove con velocità tre campanelle, spostando sotto di esse una pallina o un altro oggetto. L'obiettivo di chi scommette è di indovinare dove si trovi la pallina alla fine dei diversi rapidi movimenti. Nel caso in questione, però, era impossibile indovinare: la pallina in soffice gommapiuma veniva infatti abilmente nascosta nelle mani del conduttore della partita, rendendo così vana ogni possibilità di vincita.

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