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Ambulante morto sul lungotevere, gli inquirenti indagano per omicidio colposo

Omicidio colposo: questa l’ipotesi di reato su cui sta indagando la procura di Roma in merito alla morte di Nian Maguette, ambulante senegalese di 54 anni, avvenuta a Roma durante un controllo dei vigili urbani contro l’abusivismo.
A cura di Enrico Tata
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Omicidio colposo. Questa l'ipotesi di reato su cui sta indagando la procura di Roma in merito alla morte di Nian Maguette, ambulante senegalese di 54 anni, avvenuta a Roma durante un controllo dei vigili urbani contro l'abusivismo. Secondo una prima versione dei fatti il venditore sarebbe scappato appena visti gli agenti, poi si sarebbe accasciato a terra per un arresto cardiaco. Alcuni testimoni, però, sostengono che il senegalese sia stato investito e ucciso da alcuni vigili a bordo di un motorino. Una versione smentita nella serata di ieri comando della polizia locale. L'uomo, secondo i vigili, non sarebbe stato neanche inseguito e i vigili più vicini si trovavano a circa 500 metri dal luogo in cui il 54enne è caduto a terra.

La verità su quanto accaduto ieri sera arriverà dall'esame autoptico sul corpo di Naim. Il pm Francesco Marinaro affiderà domani l'incarico per l'autopsia, che verrà eseguita presso l'istituto di medicina legale dell'Università La Sapienza. Nel pomeriggio di ieri una ventina di venditori ambulanti hanno manifestato e protestato per alcuni minuti in seguito alla morte del loro collega. Qualcuno di loro ha indicato una macchina sul marciapiede del Lungotevere De Cenci dicendo: "E' il sangue di Naim, si è accasciato con del sangue alla bocca".

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