Amatrice, la Messa a un mese dal terremoto: “Non prevalgano interessi nella ricostruzione”
Un mese fa, lo scorso 24 agosto, Amatrice e altri borghi del Centro Italia si risvegliavano nella devastazione lasciata dal terribile terremoto che ha fatto 297 vittime. Oggi, nel paesino in provincia di Rieti, la funesta data è stata ricordata con una Messa in suffragio delle vittime, celebrata dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, alla presenza tra gli altri del capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, e del sottosegretario Claudio De Vincenti.
Il vescovo: "Non prevalgano interessi nella ricostruzione"
"Non prevalgano interessi nella ricostruzione delle zone colpite dal terremoto un mese fa", sono state le dure parole rivolte dal vescovo ai presenti: "Stiamo per essere consegnati nelle mani degli uomini. Più concretamente, nelle mani delle istituzioni che ci hanno assicurato che questi luoghi torneranno a vivere come e meglio di prima. Ma anche nelle mani di chi dovrà tradurre questo impegno senza lasciarsi fuorviare da altri interessi".
Il vescovo ha poi proseguito nella sua omelia esortando i cittadini di Amatrice, uno dei centri più duramente colpiti dal sisma, a reagire. Proseguendo il suo sermone, ha sottolineato come il futuro sia consegnato anche "Nelle nostre mani, che non possono restare inerti o nostalgiche, ma debbono ritrovare l'energia e la voglia di ricostruire insieme. Soltanto così il soffio vitale che c'è in ognuno di noi tornerà a far risplendere il sole su questa terra. Ne sono un presagio i nostri ragazzi e i nostri bambini, ancorché intontiti e paurosi".