Allerta sicurezza, dopo un mese dove sono i 500 uomini promessi da Alfano?
Anche se l'Isis non è propriamente a sud di Roma, l'allerta sicurezza nella Capitale è massima, soprattutto visti i venti di guerra che soffiano sulla Libia. Nonostante i proclami e la girandola di riunioni e comitati ad hoc, dei 500 uomini di rinforzo promessi dal ministro degli Interni Angelino Alfano all'indomani della strage nella redazione di Charlie Hebdo nemmeno l'ombra. La denuncia ieri è arrivato dallo stesso primo cittadino Ignazio Marino: "Credo che la promessa fatta dal ministero dell'Interno di 500 uomini in più di forze dell'ordine e 85 militari, comunicati a me ufficialmente dal signor prefetto – spiega il sindaco – sia una promessa che vada onorata perché in altri paesi il ministro dell'Interno è intervenuto con grande determinazione. Credo sia sotto gli occhi di tutti che il pericolo manifestatosi a gennaio presso la redazione di Charlie Hebdo non sia un attacco isolato alla Francia ma a tutta la nostra civiltà europea". Forse oggi il passaggio decisivo che potrebbe sbloccare l'arrivo di 500 militari con l'ennesimmo vertice in Prefettura. L'obiettivo è chiaro: inviare i soldati a presidiare obiettivi sensibili e simbolici, come San Pietro e il Colosseo, per poter mantenere polizia e carabinieri, già sotto organico, a pattugliare i quartieri della città.