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Allarme in centro, un tir turco supera le barriere antiterrorismo e arriva in via del Corso

Un mezzo pesante con targa di Istanbul è riuscito a superare la barriera di sicurezza antiterrorismo del centro storico e ha percorso un tratto della centralissima via del Corso a Roma. Il conducente, un uomo di mezza età, aveva semplicemente sbagliato strada e si era improvvisamente ritrovato in pieno centro. Allarme rientrato.
A cura di Enrico Tata
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Un tir con targa turca sorpassa la zona di sicurezza del centro storico di Roma e arriva in via del Corso, a pochi passi da piazza Colonna e dal palazzo di Montecitorio. Solo là le forze dell'ordine riescono a fermarlo e a controllarlo. Nelle vie più importanti della Capitale è stata istituita una ‘Green zone' antiterrorismo in cui è vietato il transito proprio ai mezzi pesanti. Il tir con targa di Istanbul in qualche modo è riuscito ad arrivare sul Lungotevere, è arrivato in largo Goldoni, all'incrocio tra via Tomacelli e via del Corso, e poi ha continuato a passo d'uomo in via del Corso. Un testimone ha raccontato all'agenzia Agi che il mezzo "avanzava lentamente, a passo d'uomo, senza trovare ostacoli alla sua marcia che l'ha portato quasi a ridosso di piazza del Parlamento. A fermarlo lì è stata una pattuglia di carabinieri arrivata a sirene spiegate". Il conducente, un uomo di mezza età, aveva semplicemente sbagliato strada e quindi si era improvvisamente ritrovato al centro di Roma ed è riuscito a superare i posti di blocco.

Allarme rientrato con le forze dell'ordine che precisano che non c'è stata alcuna falla nella gestione della sicurezza: "In merito alle notizie diffuse circa un presunto ‘buco' nel sistema di sicurezza della "green zone", si precisa che si è trattato di una normale operazione di Polizia, nel corso della quale un mezzo pesante non autorizzato è stato fermato dalle pattuglie in servizio e, accertata la buona fede dell'autista, è stato riaccompagnato sull'itinerario corretto. La circostanza dimostra la assoluta reattività del dispositivo di sicurezza della "green zone", che non prevede chiusure predefinite ai varchi ma, come più volte chiarito, controlli rigorosi e capillari".

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