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Allarme Fipronil, oltre 92mila uova italiane sequestrate dai Nas a Viterbo e Ancona

Migliaia di uova italiane contaminate dall’insetticida nel Lazio e nelle Marche. Continuano senza sosta le ispezioni dei Nas nei pollai e centri imballaggio. I militari stanno verificando la presenza di farmaci illegali negli allevamenti. Il Ministero della Salute: “Bisogna capire se c’è dolo”.
A cura di Alessia Rabbai
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Sono oltre 92000 le uova italiane sequestrate dai Nas in uno stabilimento per contaminazione da Fipronil. Dopo i casi campani a Benevento e Sant'Anastasia, questa mattina, mercoledì 23 agosto, i Nas hanno controllato 3 allevamenti e un centro d'imballaggio prodotti situati a Vetralla, in provincia di Viterbo e ad Ancona. In totale, sono state sequestrate 60 mila uova per consumo umano, 32mila per alimentazione zootecnica, 3 capannoni per allevamento con 27 mila galline ovaiole e un centro di imballaggio uova. I nuovi casi si aggiungono a quelli già individuati e comunicati nei giorni precedenti dal Ministero della salute. Continuano senza sosta le attività di campionamento da parte dei carabinieri dei NAS sull'intero territorio nazionale attraverso con interventi ispettivi, campionamenti e sequestri cautelativi di prodotti di varie tipologie. Nessun legame, dunque, almeno in questo caso, con lo scandalo alimentare in Belgio.

Allarme uova contaminate: le misure prese

L'allarme è scattato quando i test su due uova fatti dai laboratori dei NAS sono risultati positivi al fipronil. Il primo campione apparteneva a uova prodotte in provincia di Viterbo, e l'altro era ingrediente di una pasta all'uovo prodotta in provincia di Macerata. Il comandante Adelmo Lusi, ha detto: "A Viterbo il sequestro ha riguardato più di 53mila uova per alimentazione umana, 32mila per alimentazione zootecnica e 15mila galline. Ad Ancona, invece, il sequestro ha bloccato 6mila uova per alimentazione umana e 12mila galline". L'operazione di sequestro è riuscita grazie a accessi immediati presso le strutture coinvolte e nei capannoni dove si trovavano le galline ovaiole. I lotti contaminati sono stati bloccati per ricostruirne la filiera di distribuzione e disporre immediate misure restrittive nella gestione aziendale. Sono in atto, su disposizione della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, ulteriori ispezioni mirate, insieme alle autorità sanitarie regionali, per verificare la presenza illecita di farmaci o sostanze non autorizzate negli allevamenti.

Il parere del Ministero della Salute

Giuseppe Ruocco, direttore generale Sicurezza alimentare del Ministero della Salute, spiega all'AGI:

"Si stanno completando le analisi e le verifiche. Ora bisogna capire se c'è dolo da parte dei responsabili degli stabilimenti, o se erano all'oscuro che i prodotti usati contenevano fipronil, che, come noto è vietato per l'uso su animali destinati al consumo alimentare. È una situazione delicata, serve prudenza".

Le attività di controllo dei NAS su scala nazionale

Le attività investigative dei NAS si inseriscono nel piano disposto dal Ministero della Salute. Il piano è stato elaborato per controllare i prodotti a base di uova sia di provenienza estera che di produzione nazionale, per intercettare eventuali situazioni di contaminazione da finopril, un insetticida, il cui uso è vietato negli allevamenti di animali che vengono utilizzati per la produzione di carne e alimenti derivati destinati al consumo umano. Una prima fase operativa ha visto il blocco di prodotti pericolosi o sospetti provenienti dall’estero, mentre la seconda sta interessando l’intera filiera nazionale del comparto degli ovoprodotti.

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