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Allarme alluvioni a Roma, Legambiente: “Pericolo per spazi e persone, 2.204 immobili a rischio”

I cambiamenti climatici hanno influito molto sulle ondate di maltempo che negli ultimi anni (e settimane) si sono abbattute in tutta Italia. Anche Roma non fa eccezione: anzi, nella capitale c’è un vero e proprio rischio alluvioni, con 2.204 immobili a rischio soprattutto nel centro storico. E se qualcosa non cambia la situazione è destinata a peggiorare.
A cura di Natascia Grbic
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Metro chiuse, trasporti in ginocchio, strade dissestate e infrastrutture danneggiate: non sono i danni causati da un terremoto, ma dalle piogge intense e dal maltempo che negli ultimi anni ha colpito – in modo molto forte – la città di Roma. Lo ha stabilito il Rapporto Città Clima 2019 stilato da Legambiente, che mostra come la capitale sia una delle città più colpite dai cambiamenti climatici. Dal 2010 sono 193 i casi di danni a infrastrutture causati da piogge intense e 26 i giorni in cui le metropolitane sono state chiuse per il maltempo. Ovviamente tutto questo ha avuto un forte impatto sulla vita delle persone e sul traffico urbano, messo in ginocchio dagli allagamenti. Non solo: sempre secondo il rapporto Città Clima 2019, solo nel Comune di Roma i beni immobili esposti a rischio alluvioni sono 2.204. Si trovano soprattutto nel centro storico, in zona Pantheon, Piazza Navona, Piazza del Popolo.

Il problema dell'acqua rappresentato dal lago di Bracciano

Un altro problema molto serio riguarda l'accesso e la gestione dell'acqua nelle città. Questo per due motivi: sia perché l'acqua può diventare un pericolo per le persone e creare danni per gli spazi urbani, sia perché in futuro, nei periodi di siccità, può essere difficile da garantire in alcune aree. A Roma la crisi ha avuto il suo apice nel 2017 con il lago di Bracciano, che si è abbassato di ben 160 centimetri. "In una prospettiva di cambiamento nelle precipitazioni stagionali, il rischio è che si avranno bacini di raccolta e laghi sempre più vuoti, torrenti e fiumi in secca, con impatti sia su colture e allevamenti sia nelle città", spiega il rapporto. Legambiente sostiene che "serve un cambio radicale nella progettazione delle infrastrutture e oggi nella gestione e messa in sicurezza per evitare che continuino allagamenti delle linee e delle stazioni". Ed è "clamoroso l’esempio di Roma dove, dal 2010 ad Ottobre 2019, si sono verificati 33 eventi di cui oltre la metà, 19, hanno riguardato allagamenti a seguito di piogge intense".

Ondate di calore sempre più frequenti

Secondo quanto sostenuto nel rapporto, la situazione sarà destinata a peggiorare se non saranno costruite o modificate infrastrutture con scelte più sostenibili. La temperatura terrestre sta aumentando, e saranno soprattutto le metropoli a risentirne. Secondo una ricerca del progetto "Copernicus european health" condotto su nove città europee, nel periodo 2021-2050 vi sarà un incremento medio dei giorni di ondate di calore tra il 370 e il 400%, con un ulteriore aumento nel periodo 2050-2080 fino al 1100%. A Roma, ad esempio, si avranno da 2 a 28 giorni di ondate di calore in media all'anno. Questo potrebbe causare un incremento della mortalità soprattutto tra le fasce di popolazione più povere, che non dispongono di sistemi di raffreddamento.

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