Alice uccise i figli piccoli nel carcere di Rebibbia: assolta per ‘vizio di mente’
Il 18 settembre 2018 uccise i figli di sei mesi e due anni nel reparto nido del carcere di Rebibbia a Roma. Alice Sebesta è stata assolta dal gup di Roma Anna Maria Gavoni per vizio totale di mente al termine del rito abbreviato (cioè la decisione è stata per l'appunto presa dal gup al termine dell'udienza preliminare). Dovrà però trascorrere 15 anni in una Rems (residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) per ricevere le terapie che necessita per i suoi disturbi mentali. Davanti al giudice Sebesta si è difesa con queste parole: "Non è vero che sono una cattiva madre; non ho usato alcuna crudeltà. L'ho fatto per salvare i miei figli; a loro ci penso ogni giorno".
Un anno fa gettò i suoi due figli dalle scale del carcere
Quasi un anno e mezzo fa Sebesta aspettò l'ora di pranzo, si avvicinò alle scale della sezione nido di Rebibbia e gettò giù i due suoi figli. La piccola, appena sei mesi, morì sul colpo, mentre la sorellina, due anni d'età, morì qualche giorno più tardi. Secondo una prima perizia la 33enne era perfettamente in grado di intendere e di volere, ma sia l'avvocato della donna che la procura di Roma avevano deciso di rigettare il risultato e chiedere un nuovo esame. Per il professor Fabrizio Iecher, che ha svolto la perizia disposta dal gip Antonella Minnuni, Sebesta è capace di volere, ma non di intendere. Non si sarebbe resa conto, cioè, di quanto aveva fatto alle sue figlie piccole. Prima di essere arrestata la donna aveva passato diverso tempo in una struttura psichiatrica e poi, una volta in carcere a Rebibbia, era stata assegnata al reparto nido, quello riservato alle mamme con figli all'interno dell'istituto penitenziario romano.