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Alice investita da un taxi, riaperte le indagini: “Superati i limiti di velocità”

Nuova perizia consegnata nelle mani del gip dai legali della famiglia di Alice Galli, la sedicenne travolta e uccisa da un tassista a Porta Metronia nel maggio del 2017. Una ricostruzione 3D mette in discussione la velocità del veicolo e l’attraversamento pedonale della ragazza, che sarebbe stata poco distante dalle strisce pedonali.
A cura di Alessia Rabbai
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Sessantatré chilometri orari, sarebbe stata questa la velocità con la quale stava viaggiando il tassista che ha travolto e ucciso la sedicenne Alice Galli mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali nei pressi di Porta Metronia a Roma. Come riporta Il Messaggero, il giudice delle indagini preliminari ha accolto la richiesta avanzata dalla famiglia della ragazza per la riapertura delle indagini a carico dell'autista, grazie ad una nuova perizia di parte. Nei suoi confronti l'accusa di omicidio stradale era stata archiviata, ma ora emergono nuovi dettagli sulla dinamica dell'incidente, grazie anche ad una ricostruzione 3D. Il prossimo 10 luglio il pubblico ministero ha disposto un sopralluogo nel quartiere di San Giovanni, sull'attraversamento pedonale al semaforo tra via dell'Amba Aradam e appunto, Porta Metronia, per fare delle indagini sul punto esatto in cui la giovane a maggio 2017 è stata investita. Un sopralluogo al quale parteciperanno tutte le parti chiamate in causa per svolgere nuovi e importanti verifiche.

Una nuova perizia riapre le indagini sull'omicidio di Alice Galli

A riaprire le indagini sull'omicidio stradale di Alice è una ricostruzione 3D della dinamica dell'incidente, depositata nella nuova perizia tra le mani del gip dai legali della famiglia Galli. Documentazione che mostrerebbe alcuni errori emersi in prima sede d'indagine, come l'esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza senza un adeguato report fotografico dell'area interessata dal sinistro ed alcune mancanze negli accertamenti. La perizia ricalcola ad esempio, la velocità del taxi, mostrando che non viaggiava a 35 chilometri orari, come precedentemente emerso in sede d'indagine, ma a 63, velocità al di sopra del limite orario consentito in centro e in prossimità dell'attraversamento pedonale. Inoltre secondo i legali di parte civile la ragazza non avrebbe avuto un comportamento ‘incerto', salendo e scendendo improvvisamente dal marciapiede sulla strada, come emerso in prima istanza d'indagine, ma avrebbe attraversato in un'unica soluzione, a mezzo metro dalle strisce pedonali.

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