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Alfano: “Troppi cortei, i romani sono stanchi”. E propone di cambiare le regole

Dopo gli scontri di Milano il ministro dell’Interno, intervenuto a Roma, propone di cambiare le regole per la gestione dei cortei: “I romani sono stanchi, in quanto a manifestazioni la Capitale è il punto di scarico dell’intero Paese”, ha detto Alfano, ricordando la guerriglia urbana dell’ottobre 2011.
A cura di Francesco Loiacono
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Cortei, manifestazioni e, a volte – come lo scorso venerdì a Milano – disordini. Una realtà che anche i romani conoscono fin troppo bene. E che ha spinto il ministro dell'Interno Angelino Alfano a fare un annuncio: "Dobbiamo cambiare il modo di gestione dei cortei". Alfano, che per una parte della politica non ha saputo gestire gli scontri di Milano, ma invece ne rivendica il contenimento – "Abbiamo evitato un altro G8" -, ha parlato sabato sera alla "Festa del cuore" organizzata da Alfio Marchini al laghetto dell'Eur. Una manifestazione che, come spiega Repubblica, è stata organizzata dall'imprenditore e consigliere comunale per parlare della Capitale e dei suoi problemi. Ma che ha inevitabilmente affrontato anche i fatti di Milano, in ottica Capitolina: "I romani sono stanchi, in quanto a manifestazioni la Capitale è il punto di scarico dell'intero Paese", ha detto il ministro, ricordando le auto in fiamme e le vetrine sfasciate all'ombra del Colosseo il 15 ottobre 2011, durante la marcia di 200mila "indignati". "I romani le ricorderanno bene le auto in fiamme e le vetrine sfasciate, Roma c’è già passata".

Rafforzare la sicurezza in vista del Giubileo

Proprio per questo, il ministro starebbe lavorando insieme al neoprefetto di Roma Franco Gabrielli per cambiare le regole di gestione delle manifestazioni: "Questa città va difesa, è patrimonio dell’umanità, un simbolo per il mondo intero". Nel suo intervento Alfano ha affrontato anche altri temi importanti per una città che, quando sarà finito l'Expo, ospiterà l'anno santo. In vista del Giubileo la sicurezza sarà ulteriormente rafforzata, nonostante per il ministro sul fronte dell'Isis "non esistano rischi specifici per Roma", secondo quanto affermato dalle intelligence di tutti i Paesi. Previsto comunque a breve un vertice a Palazzo Chigi tra governo, Vaticano e autorità locali di Roma e del Lazio. La Capitale è comunque già pattugliata dai 500 militari del "Patto per Roma", specie nel centro. Anche su questo fronte Alfano annuncia qualche cambiamento: "Noi corriamo il rischio di dimenticare le periferie, dove si annida una delinquenza per certi versi più pericolosa – spiega il ministro a proposito di quelle zone – piegate dalla prostituzione di strada e da un sovraccarico di migranti. Problemi che si risolvono solo con la collaborazione istituzionale". Proprio sulla questione dell'immigrazione giovedì prossimo è in programma un incontro con l'Anci e i rappresentanti delle Regioni "per creare fra i vari territori un’equa distribuzione" degli extracomunitari.

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