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Aeroporto di Fiumicino, tre milioni di euro nascosti nel trolley: erano diretti in Cina

Due persone sono state bloccate all’aeroporto di Fiumicino con tre milioni di euro nascoste nel trolley. Si tratta di due commercianti di nazionalità cinese, denunciati per esportazione di valuta clandestina, riciclaggio ed evasione fiscale. Stavano cercando di portare i soldi a Hong Kong senza dichiararli.
A cura di Natascia Grbic
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Tre milioni di euro in contanti, nascosti in due trolley. Una montagna di denaro che da Roma era diretta a Hong Kong e che era stata nascosta nei bagagli personali di due cittadini di nazionalità cinese, che non hanno saputo spiegare perché fossero in possesso di così tanti soldi. È accaduto a Fiumicino: due operazioni, condotte a pochi giorni di distanza l'una dall'altra, che hanno portato al sequestro di tre milioni di euro in totale diretti in Cina. Nel corso dei normali controlli presso il Terminal 3 dell'aeroporto Leonardo Da Vinci, gli agenti della Polaria hanno notato un ragazzo di 24 anni che si aggirava nervosamente nell'area dei controlli. Insospettiti, gli hanno chiesto cosa portasse in valigia: il giovane ha risposto che nel trolley erano contenuti vestiti e 10mila in contanti. Gli agenti hanno deciso di approfondire i controlli: forse si aspettavano di trovare qualcosa di anomalo, ma di certo non credevano di tirare fuori 1,2 milioni di euro in banconote da 20 e da 50 euro.

Bloccati a Fiumicino con tre milioni di euro, denunciati commercianti cinesi

Il giovane aveva viaggiato molto in un breve lasso di tempo e per dieci volte aveva fatto scalo ad Atene per dirigersi a Hong Kong. 24 ore dopo, si rimetteva su un aereo e tornava a Roma. È stato soprattutto questo a insospettire gli agenti che hanno quindi deciso di fare controlli più approfonditi, trovando 1,2 milioni di euro. La stessa scena si è ripetuta sabato. A essere fermato è stato sempre un commerciante cinese, che nel trolley aveva diversi involucri coperti con carta di giornale, contenenti mazzette di banconote da 50 euro. In tutto, aveva 1,8 milioni in contanti. Anche lui era diretto in Cina, con scalo a Pu Dong. Entrambi sono stati denunciati per esportazione di valuta clandestina, riciclaggio e evasione fiscale.

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