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Aeroporto di Fiumicino, stop al raddoppio dello scalo: il ministero dell’Ambiente blocca il progetto

La Commissione Tecnica Via/Vas del ministero dell’Ambiente ha espresso parere negativo sul Masterplan 2030 presentato da Enac e AdR  nel 2017, che prevedeva la realizzazione di nuove infrastrutture presso lo scalo. Costa: “Abbiamo fermato l’ennesima speculazione”.
A cura di Alessia Rabbai
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Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino

Il ministero dell'Ambiente ha bloccato il raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino. La Commissione Tecnica Via/Vas ha espresso parere negativo sul Masterplan 2030 presentato da Enac e AdR  nel 2017, che prevedeva la realizzazione di nuove infrastrutture presso lo scalo. Determinante per la decisione della commissione del ministero con a capo Sergio Costa, la presenza nell'area individuata di una Riserva naturale. Aeroporti di Roma ha ricordato in una nota che sta lavorando insieme a Enac "alla revisione del piano di sviluppo dell'aeroporto di Fiumicino, con l'obiettivo di coniugare la necessità di aumentare la capacità del traffico aereo sul Leonardo da Vinci al profondo rispetto dell'ambiente e del territorio".

Costa: "Fermata ennesima speculazione"

"Abbiamo fermato l'ampliamento dell'aeroporto di Fiumicino. Sarebbe stata l'ennesima speculazione di cemento in un territorio già martoriato – ha scritto su Facebook il ministro dell'Ambiente Sergio Costa – Per me questa è una vittoria. L'idea dell'ampliamento era in ballo da molti anni, andava a impattare una parte della riserva del litorale romano e avrebbe comportato molti espropri per decine di famiglie, solo per aumentare il sedime aeroportuale".

Bonafoni: "Sviluppo compatibile con l'ambiente non più prorogabile"

"Da tempo seguiamo le battaglie portate avanti dai comitati della zona e, insieme a loro, abbiamo presentato atti in Consiglio Regionale e al Comune di Fiumicino per opporci ad un progetto che si è sempre dimostrato inutile e dannoso – ha commentato la vittoria la consigliera della Regione Lazio Marta Bonafoni – Un risultato che mostra ancora una volta, come la sinergia tra cittadini, associazioni e istituzioni è alla base di una sana politica per la tutela dei nostri territori riconoscendo quindi la necessità, non più derogabile, di uno sviluppo compatibile con l’ambiente".

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