Accoltella la madre, tredicenne confessa: “Non ce la facevo più, era sempre ubriaca”
Si è pentito un attimo dopo averla colpita, mentre la teneva tra le braccia cercando di tamponare le ferite il tredicenne che il 12 giugno ha aggredito la madre con cinque coltellate, nella loro abitazione in via Volusia, su via Cassia. "Scusa, scusa" sussurrava alla madre semisvenuta e imbrattata del suo stesso sangue, il ragazzino sconvolto. I paramedici del 118 li hanno trovati così, abbracciati. Ora che le condizioni della donna, Irina U., 39 anni, di origini russe, sono stabili anche se gravi, la donna è riuscita a pronunciare, la 39enne ha chiesto notizie del figlio, preoccupata: "Ditemi come sta, dove sta" ha domandato "Lo perdono" ha aggiunto. Del ragazzino che ha afferrato il coltello e aggredito sua madre, quel giorno gli investigatori del commissariato Ponte Milvio, diretti da Massimo Improta, che indagano sull'episodio, dicono che "è pentito, dispiaciutissimo. Testa china, sguardo basso".
Cosa ha spinto un tredicenne a compiere quel terribile gesto che poteva degenerare in tragedia, se solo i soccorsi, allertati dalla stessa donna, non fossero arrivati in tempo? Secondo quanto lo stesso ragazzino, preadolescente figlio unico, ha confessato agli investigatori che sarebbe stata la frustrazione di vedere sua madre troppo spesso in stato confusionale, ubriaca, a far scattare quell'impeto di rabbia . "Mi ero stancato – ha detto ai medici dell’ospedale Villa San Pietro dove sua madre è stata ricpverata – tornava a casa sempre ubriaca". Dopo il tragico episodio il ragazzo è stato affidato alle cure dagli psicologi del Bambino Gesù. La polizia, intanto, sebbene si tratti di un minore non imputabile, ha informato il Tribunale dei minori e allertato i servizi sociali. Ancora da decidere la sorte del ragazzo che sarà forse affidato alla nonna, in Russia o ad una zia. Non ha altri parenti il ragazzo, figlio della 39enne e dell'ex compagno della madre, anche lui straniero, non ha mai voluto riconoscere il figlio. Nella casa di via Volusia, era già da tempo che aleggiava un'aria cupa da quando l'ultima relazione della donna, rappresentante di indumenti importati dalla Russia, era terminata, sprofondando la donna nella depressione e nell'alcolismo. Anche la tensione nel condominio era costante. Le forze dell'ordine sono intervenute diverse volte su segnlazione dei vicini in seguito a scenate e sfuriate della donna. A una di queste, il ragazzino ha voluto reagire, nel modo più violento: "mi hai stufato", ha urlato il tredicenne alla madre, avventandosi su di lei con un coltello.