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Acca Larentia, a 40 anni dalla strage in migliaia al corteo di CasaPound

Migliaia di persone hanno sfilato a Roma per ricordare la strage di via Acca Larentia, avvenuta 40 anni fa, nella quale furono uccisi due giovani militanti del Fronte della gioventù (un terzo venne ucciso durante i tafferugli che scoppiarono dopo l’agguato).
A cura di Francesco Loiacono
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A 40 anni dalla strage di via Acca Larentia a Roma, migliaia di persone hanno sfilato per le strade della Capitale per ricordare le tre vittime dell'agguato del 7 gennaio 1978 e dei tafferugli che ne seguirono. La strage, rimasta senza colpevoli, fu una delle tante pagine sanguinose che segnarono il periodo noto come "anni di piombo" in Italia. A morire sotto i colpi di alcuni militanti dei Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale – che rivendicò l'azione – furono il 20enne Franco Bigonzetti e il 18enne Francesco Ciavatta, entrambi giovani studenti militanti del Fronte della gioventù: erano appena usciti dalla sede del Movimento sociale italiano ospitata in via Acca Larentia per andare a distribuire alcuni volantini quando furono colpiti dai terroristi. Altri tre attivisti di estrema destra, che si trovavano nella sede missina, rimasero feriti e riuscirono a salvarsi. La terza vittima, Stefano Recchioni, rimase uccisa invece durante alcuni tafferugli scoppiati tra manifestanti e carabinieri quando la notizia dell'agguato si diffuse: anche in questo caso il colpevole non è mai stato individuato dalla magistratura.

In migliaia tra le strade del quartiere San Giovanni: qualche saluto romano

Il corteo odierno è stato organizzato da CasaPound: tanti i partecipanti, circa una decina di migliaia di persone, che hanno percorso il tragitto che separa piazza Asti da via Acca Larentia, nel quartiere San Giovanni. Sul luogo della strage è presente anche una targa commemorativa, la cui scritta è stata recentemente modificata (non senza polemiche). Vi si leggono i nomi delle tre vittime e la scritta "assassinati dall'odio comunista e dai servi dello Stato", con la firma dei "camerati". Non si segnalano al momento tafferugli né altri episodi critici: non sono comunque mancati sparuti "saluti romani" da parte di alcuni dei manifestanti. Il corteo terminerà con il consueto rituale del "presente". In contemporanea nel quartiere si è tenuto anche un presidio antifascista, che si è svolto davanti alla sede del comitato di quartiere Alberone.

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