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A Roma quattro nuovi casi di infezione da Chikungunya. La Regione chiede la disinfestazione

A Roma quattro nuovi casi di infezione di Chikungunya. La Regione Lazio chiede una disinfestazione straordinaria. Intanto a Viterbo donazioni di sangue sospese per il virus del Nilo Occidentale.
A cura di Redazione Roma
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Foto LaPress
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Sette casi in totale in pochi giorni. Dopo le tre persone infette di Anzio altri quattro casi di infezione da Chikungunya sono stati registrati nella zona sud-est di Roma. Per questo la Regione Lazio ha convocato domani un tavolo con il comune di Roma per chiedere una disinfestazione dalle zanzare portatrici del virus.

Questo il testo della nota diffusa dalla Regione Lazio:

“Convocata domani in Regione una riunione con il Comune di Roma, Dipartimento Tutela Ambiente, per sollecitare l’avvio da parte di Roma Capitale di una campagna straordinaria di disinfestazione dalle zanzare sul territorio comunale. Secondo i dati raccolti fino ad oggi, oltre ai tre casi di chikungunya di Anzio, altri quattro sono stati accertati nel territorio della Asl Roma 2 e già notificati al sistema di sorveglianza. La Asl da parte sua ha già indicato, per due volte, al Comune di Roma di procedere ad un piano straordinario di disinfestazione”.

Leggi anche: Cos'è la Chikungunya, sintomi e tempi di guarigione
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A Viterbo donazioni di sangue sospese per il virus del Nilo

Donazioni di sangue sospese per 28 giorni a Viterbo per il virus del Nilo. Due cavalli sarebbero risultati positivi ai test e nella Tuscia sono scattate le misure di prevenzione. Una nuova segnalazione dopo il caso della morte per malaria della bambina di 4 anni e le tre persone colpite ad Anzio dall'infezione Chikungunya. "Il virus – secondo quanto riferito da Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità all'Adnkronos – si trasmette solo direttamente, attraverso le zanzare, ma non da cavallo a cavallo o da cavallo a uomo".

Donazioni di sangue: i controlli

Il Centro nazionale sangue ha disposto e comunicato la sospensione temporanea per 28 giorni di donazioni di sangue ed emocomponenti per quei donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella stagione estivo-autunnale 2017 a Viterbo e nelle province di Reggio Emilia, Ravenna, Modena, Venezia, Rovigo, Brescia, Cremona, Bologna, Ferrara, Padova, Verona, Oristano, Mantova, Novara, Pavia, Milano, Piacenza, Lodi, Treviso, Vicenza, Livorno.

Cos'è il virus del Nilo

Il Virus del Nilo, anche conosciuta come Febbre West Nile, come si legge sul portale dell'epidemiologia dell'Istituto Superiore della Sanità, è una malattia provocata da un virus della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile, da cui prende il nome. È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I veicoli sono gli uccelli selvatici e la zanzara, specialmente del tipo Culex, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

Sempre stando a quanto riporta il sito dell'ISS:

"Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale".

di Alessia Rabbai
     Enrico Tata

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