A Roma manifestazione di Sel. Vendola: “Nuova coalizione per i diritti e per il lavoro”
Ci sono Nichi Vendola e Nicola Fratoianni di Sel, ma anche Maurizio Landini- leader della Fiom – e soprattutto Pippo Civati, esponente dell'area sinistra del PD questo pomeriggio a Roma, alla manifestazione nazionale indetta da Sinistra Ecologia e Libertà per dire un secco no alla riforma del mercato del lavoro, in particolare all'abbattimento dell'articolo 18 da parte del governo Renzi: "Fate il lavoro, non fate la crisi" è lo slogan scelto per la manifestazione nazionale di piazza Santi Apostoli. "Quello che chiediamo è una nuova politica economica in Italia e in Europa per dire basta ai fallimenti dell’austerity", dicono i promotori.
Quella di Piazza degli Apostoli ha tutta l'aria di essere l'ennesimo tentativo di ricomposizione della sinistra: archiviata l'esperienza della lista Tsipras, che si poneva in radicale alternativa rispetto al Partito Democratico, i presenti sembrano essere intenti a costituire un soggetto dialogante con il PD e non invece politicamente autonomo.
Vendola: "Pronti a una nuova coalizione per i diritti e per il lavoro"
Tra i primi a parlare dal palco è stato Nichi Vendola: "Porre la fiducia sulla legge delega di riforma del lavoro significa non avere fiducia nella propria maggioranza e ricorre agli strumenti dell'arroganza. Sarebbe un delitto grave", ha detto il leader di Sel. "La sinistra è nata per mettere insieme queste parole che sono state invece separate: dignità, libertà, sicurezza e lavoro: c'era una condizione asimmetrica tra il padrone e il lavoratore, Renzi vuole tornare a una condizione arcaica, ci propone l'800 due punto zero – ha aggiunto -. Il fatto che il suo eloquio sia pieno di mosse e furbizie semantiche non cancella il concetto di fondo: andare indietro, nel nome dei conservatori, dei mercati finanziari. Oggi inizia un nuovo processo politico. Siamo pronti a una nuova coalizione per i diritti e per il lavoro".
Landini: "Renzi mette i padri contro i figli"
Anche Maurizio Landini ha avuto toni duri: "Non possiamo fare una manifestazione e poi se il Parlamento va avanti, magari c'è un voto di fiducia, allarghiamo le braccia e finisce lì: la battaglia va fatta fino in fondo". "Chi ha deciso di riaprire il conflitto in questo Paese è proprio il governo Renzi: ha deciso di partire dall'art.18. Penso che noi – ha aggiunto – abbiamo il dovere, al contrario, di unire il Paese. Questa contrapposizione tra chi non ha lavoro e chi fa fatica a tenerlo è una sciocchezza, mettere i padri contro i figli è una coglionata".
Civati: "Alle prossime elezioni ci dobbiamo presentare con Vendola, non con Verdini"
Per finire l'atteso intervento di Pippo Civati, che molti a sinistra stanno tirando per la giacca nel tentativo di strapparlo dal PD. "Sarebbe grave e sarebbe un segno di debolezza dell'esecutivo mettere la fiducia. Sarebbe grave per chi non è d'accordo e ha chiesto una mediazione in Parlamento e non su documenti scritti dalla maggioranza in Direzione. Renzi aveva parlato di un nuovo emendamento. Se si torna indietro, vorrà dire che saremo ancora meno d'accordo di prima". "Alle prossime elezioni ci dobbiamo presentare con Vendola, non con Verdini".