A Roma è emergenza rifiuti, ma i romani pagano la Tari più cara del Lazio
Roma è la città con la Tari più alta del Lazio. È quanto emerso dai nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva. La tassa sui rifiuti per le famiglie romane nel 2019 è di circa 378 euro, 53 euro in più rispetto alla media regionale di 325 euro, mentre quella nazionale si attesta sulle 300. La rilevazione si inserisce nel progetto "Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino", finanziato dal Ministero dello Sviluppo economico. Lo studio prende come esempio un nucleo famigliare composto da tre persone che abita all'interno di una casa di proprietà di 100 metri quadri. Un costo quello della tassa sui rifiuti a Roma che pur diminuito del 4,1% rispetto allo scorso anno, tuttavia si aggiudica il podio per il più caro della nostra regione. Per quanto riguarda invece la raccolta differenziata, i dati disponibili si riferiscono al 2017, che mostrano una percentuale di 43,2 a Roma, rispetto alla media nazionale che nello stesso anno ha raggiunto il 55,5%.
Tari nel Lazio
Rispetto a Roma, gli altri capoluoghi di provincia registrano valori inferiori, partendo da da Viterbo, dove i cittadini pagano 269 euro, con un incremento del 10,1% rispetto al 2018, Latina, con 335 euro (+2,7%), Rieti, con 325 euro costo che è rimasto stabile rispetto allo scorso anno e Frosinone, con 319 euro che ha registrato un decremento del 13,7%.
Tari nelle Regioni d'Italia
A conquistare la medaglia per la regione con tassa sui rifiuti più economica d'Italia è il Trentino Alto Adige, con 190 euro, mentre in fondo alla classifica c'è la Campania con 421 euro. Catania è il capoluogo di provincia più costoso, dove i cittadino pagano ben 504 euro, mentre Potenza è il più economico, con soli 121 euro. Il segretario generale di Cittadinanzaattiva Antonio Gaudioso ha commentato i risultati emersi dalla rilevazione spiegando che per quanto riguarda il tema di smaltimento dei rifiuti ci sono ancora ritardi ed inefficienze in alcune aree italiane e che la transizione verso un'economia circolare, prevista dalla strategia 2020, sembra essere ancora lontana, mentre restano molto marcate le differenze territoriali in termini di costi e di qualità del servizio.