A processo perché non cucinava, il marito: “Non l’ho denunciata per questo”
"Era cattivissima, ma non perché non cucinava". Ci tiene a precisarlo Vincenzo D. il marito della donna rinviata a giudizio per maltrattamenti per le sue presunte negligenze come moglie e madre. Aveva fatto discutere la notizia dei guai giudiziari per le mancanze domestiche, tanto che la storia era stato additata come un episodio di odioso maschilismo. Le cose, per la famiglia di Sonnino, in provincia di Latina, però, non starebbero esattamente così. L'uomo, sposato con Anna D. da molti anni, si era recato nel 2012 dai carabinieri per sporgere querela perché sua moglie "non cucinava né puliva casa"secondo quanto si legge nel documento, ma ciò che l'uomo segnalava, in realtà erano altri comportamenti crudeli e offensivi.
"Il fatto che non preparasse il pranzo ai nostri bambini è soltanto un dettaglio", racconta Vincenzo all'Huffinghton Post. "Non abitiamo più insieme ma ho ancora molta paura di mia moglie" – rivela nell'intervista. "Ci picchiava continuamente, mi rovesciava bacinelle d'acqua fredda in testa, chiudeva a chiave la porta della camera da letto e mi urlava ‘handicappato'". Dopo la denuncia l'uomo era tornato alla vecchia routine e aveva dimenticato l'episodio, tanto che solo oggi, ha appreso attraverso i media del procedimento legale in corso a carico della moglie. Nel 2014 i due hanno deciso di separarsi. A suo carico una denuncia per maltrattamenti anche da parte del figlio maggiore.