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90 lavoratori disabili rischiano di perdere il lavoro: “Atto gravissimo, Wind rinnovi commessa”

Lavorano con Wind dal 2006, ma presto potrebbero perdere la commessa e rimanere senza impiego. Secondo quanto denunciato da Enzo Remicci, presidente del Consorzio Sintesi, la situazione sarebbe molto caotica, con conseguente incertezza sul futuro dei 150 disabili impiegati nella cooperativa. “Mandarli a casa sarebbe gravissimo”.
A cura di Natascia Grbic
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In questo periodo non è raro sentire storie di persone che hanno perso il lavoro e hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese a causa della crisi sociale innescata dal coronavirus. Persone che magari hanno una certa età e sono ‘vecchie' per il mercato, donne che sono state costrette a lasciare il proprio impiego perché non sapevano come fare con i bambini, lavoratori in nero che si sono ritrovati senza nemmeno poter accedere agli ammortizzatori sociali previsti dal Governo. Una crisi che coinvolge una categoria due volte fragile: quella dei lavoratori disabili.

Invisibili e già marginalizzati all'interno del mondo del lavoro, anche i disabili pagano la crisi economica. Con una differenza: per loro trovare un altro lavoro è molto difficile, se non addirittura impossibile. Tra Roma, Napoli e Palermo è però operativa Consorzio Sintesi, una cooperativa che dà lavoro a centinaia di persone. Molte di queste sono disabili e lavorano in un call center che dal 2006 opera anche per Wind Telecomunicazioni. Adesso rischiano di trovarsi senza lavoro: secondo quanto denunciato da Enzo Remicci, presidente della cooperativa, da quando la società cinese Hutchison ha acquistato la Wind, i lavoratori con disabilità sono a rischio. L'azienda, infatti, potrebbe decidere di non rinnovare la commessa.

"Con Wind abbiamo stipulato un contratto nel 2006, e da allora lavoriamo con l'azienda – spiega Remicci a Fanpage.it – Non abbiamo mai avuto problemi fino a poco tempo fa, ossia da quando Hutchison ha acquistato Wind. Non capiamo cosa stia accadendo: se vogliono assorbire una parte dei lavoratori, se invece ci saranno esuberi. Ultimamente ci hanno chiesto di fare delle riduzioni, e a quel punto anche i sindacati hanno iniziato a fare rumore". Il rischio secondo la cooperativa è che vengano allontanati tutti i lavoratori con disabilità. A Roma si tratta di circa 90 persone, tra cui alcune con disagi psichici. "Sapete chi è disposto a prendere un lavorare una persona con disabilità? – chiede Remicci – Ve lo dico io, nessuno".

Al momento non è ancora noto il destino delle centinaia di disabili che dal 2006 collaborano per Wind Telecomunicazioni. Davide Faraone, senatore di Italia Viva, ha dichiarato che presenterà un'interrogazione parlamentare per avere delle risposte certe sul futuro di questi lavoratori. "WindTre non può che rinnovare la commessa con il call center del consorzio Sintesi che vede impegnati 150 disabili della cooperativa sociale Call.it – ha dichiarato Faraone – È questione di merito, visto che i livelli di professionalità e di produttività in questi anni sono stati molto alti, ed è anche, direi soprattutto, questione di inclusione sociale. Insomma, sarebbe molto grave se WindTre decidesse di mandare a casa i lavoratori con disabilità". "Abbiamo reso autonomi questi cittadini – conclude Remicci – Questi lavoratori lavorano bene, sono tra i best performer di Wind. Mandarli a casa sarebbe un atto gravissimo e ci auspichiamo che non succeda".

WindTre: nessun lavoratore diversamente abile perderà il posto

WindTre garantisce che nessun lavoratore diversamente abile perderà il posto in questo negoziato. L'azienda, sempre secondo fonti ben informate, sta semplicemente valutando le prestazioni del fornitore in una normale logica professionale. Così si legge in una nota.

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