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Pure quest’anno niente corteo unitario per il 25 Aprile, la Comunità ebraica: “Non ci sono le condizioni”

Tensioni tra la comunità ebrea e quella palestinese in vista del corteo unitario promosso dall’Anpi e dalla Comunità ebraica per il 25 aprile. Il corteo è saltato perché, secondo la Comunità ebraica, “l’Anpi, nonostante gli accordi, non ha voluto prendere una posizione ufficiale e definitiva in merito a presenze organizzate di associazioni palestinesi e filopalestinesi con simboli estranei allo spirito del 25 aprile”.
A cura di Enrico Tata
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Secondo la Comunità ebraica non ci sono le condizioni per un corteo unitario. "L'Anpi, nonostante gli accordi, non ha voluto prendere una posizione ufficiale e definitiva in merito a presenze organizzate di associazioni palestinesi e filopalestinesi con simboli estranei allo spirito del 25 aprile. Non basta una nota ambigua in cui si invitano tutti a partecipare, perché in questa giornata bisogna portare rispetto alla Storia e ai suoi protagonisti", si legge in una dura nota diffusa dalla Comunità ebraica. "L'equidistanza tra i simboli di chi combatteva con i nazisti e quelli della Brigata Ebraica è inaccettabile e antistorica e se l'Anpi non ha la forza e la volontà di delegittimare la presenza di questi gruppi viene meno il senso di una manifestazione unitaria. Siamo grati alla Sindaca di Roma Virginia Raggi per l'impegno profuso in questi mesi nel tentativo di favorire un corteo unitario in occasione di questa Festa e ci rammarichiamo che, nonostante l'impegno dell'amministrazione, non sia stato possibile tornare a corteo unitario, ma purtroppo non ci sono le condizioni".

I palestinesi: "Verremo con bandiere e kefieh"

Dopo le tensioni degli anni scorsi per il 25 Aprile è stato promosso un corteo unitario organizzato dall'Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) e dalla Comunità ebraica. Il difficile accordo potrebbe però saltare per un comunicato diffuso nel pomeriggio di ieri dalla Comunità palestinese di Roma: "Parteciperemo al corteo sfilando con le kefieh e le bandiere palestinesi e rilanciamo l'appello a tutti i sinceri antimperialisti, antifascisti, antirazzisti, antisionisti, a tutte le resistenze internazionali alla partecipazione". Un appello, questo dei palestinesi, non gradito dalla comunità ebraica: "Senza una presa di posizione netta di Anpi e Campidoglio in merito alla presenza di gruppi organizzati con bandiere palestinesi e kefieh l'accordo per il corteo unitario del 25 aprile a Roma salta". Prende posizione il Capidoglio: "Lo spirito unitario della resistenza italiana è alla base della nostra Costituzione. A questo, e non ad altro, è dedicata la manifestazione di mercoledì che auspichiamo veda sfilare finalmente insieme Anpi e Comunità ebraica a Roma. Respingiamo ogni tentativo di strumentalizzazione della manifestazione per rivendicazioni diverse da quelle indicate dagli organizzatori stessi".

In un altro passaggio dell'appello della Comunità palestinese si leggeva: "E' la Festa di tutti i liberi, i democratici italiani e di tutti i popoli che si battono contro l'occupazione, l'aggressione per la libertà e la giustizia nel mondo. Oggi, scendiamo tutti i democratici progressisti insieme,a festeggiare la Repubblica Italiana nata dall'eroica Resistenza del popolo italiano, con l'augurio che anche il popolo palestinese possa un giorno festeggiare il suo 25 aprile. La lotta di liberazione palestinese, non è mai stata una lotta religiosa. Gli ebrei sono sempre stati i nostri fratelli, con loro abbiamo vissuto per secoli e vogliamo continuare a viverci, oggi e domani, con uguali diritti e uguali doveri".

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