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Roma, manifesti blasfemi al posto della pubblicità alle fermate dei bus

I manifesti sono stati da molti considerati blasfemi per le figure e i temi religiosi ai quali irridono. Intanto è mistero sulla loro affissione: gli spazi riservati alla pubblicità alle fermate sono protetti da un vetro, che si può aprire soltanto con una chiave.
A cura di Valerio Papadia
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Stanno facendo discutere in queste ore, e lo faranno ancora, alcuni manifesti apparsi al posto della pubblicità alle fermate degli autobus dell'Atac a Roma, nei quartieri San Giovanni, Trastevere e Testaccio. Il motivo di tanto rumore è che i poster sono stati considerati blasfemi in quanto irridono figure e fondamenti religiosi: in uno, la scritta "Ecce Homo" e, sotto, "Erectus", fanno da cornice a Gesù Cristo che carezza la testa di un bambino inginocchiato, chiaro riferimento al tema della pedofilia all'interno della Chiesa; nell'altro, due donne stringono un bambino incorniciate dalla scritta "Immaculata Conceptio… In Vitro" che prende in giro l'Immacolata Concezione per perorare la causa delle adozioni da parte di coppie omosessuali e il riconoscimento dei diritti alla comunità Lgbt.

A denunciare la presenza dei manifesti, su Facebook, è stato il consigliere comunale di Fdi Fabrizio Ghera, che rende noto anche come i poster siano stati rimossi dalle pensiline Atac: "È gravissimo quanto a accaduto e l'assessore Meleo dovrebbe dimettersi, così come hanno grandi responsabilità gli uffici preposti che hanno permesso che tale messaggio pubblicitario venisse affisso. Invito i cittadini, qualora vedessero altri cartelloni di questo tipo in città, a segnalare sul mio account Facebook il luogo esatto, provvederemo a coprirli".

La vicenda ha sollevato anche un'altra questione, generando un piccolo mistero: gli spazi riservati alla pubblicità nelle pensiline dei bus, in cui sono comparsi i manifesti, sono protetti da un vetro che può essere aperto solo con una chiave. In nessuna pensilina sono stati trovati segni di effrazione.

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