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Roma, imprenditore costretto a far prostituire la moglie per restituire soldi agli usurai

Due uomini di 36 e 29 anni sono stati arrestati per estorsione, usura e lesioni. I due avevano prestato del denaro a un imprenditore edile della provincia di Roma pretendendo tassi di interesse altissimi. Quando l’uomo non è più riuscito a pagare lo hanno picchiato e minacciato, costringendo a far prostituire la moglie per riavere il denaro.
A cura di Francesco Loiacono
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Due persone di 36 e 29 anni, un pregiudicato di origini campane e un imprenditore, sono finite in manette con l'accusa di estorsione in concorso, usura e lesioni personali. Ad arrestarli i carabinieri della Compagnia di Palestrina, comune in provincia di Roma, al termine di un'inchiesta partita lo scorso agosto dalla denuncia di un imprenditore edile. L'uomo, residente a San Cesareo, aveva raccontato dell'escalation di minacce e violenze di cui era stato oggetto dopo aver chiesto in prestito del denaro ai due arrestati per far fronte alle esigenze della sua azienda.

I due strozzini sono stati arrestati

Col tempo l'imprenditore non era più riuscito a far fronte agli interessi, sempre più alti, pretesi dai due strozzini. I due arrestati avevano così prima sottratto alla moglie dell'uomo un'auto di grossa cilindrata, poi l'autocarro intestato alla società. Alla fine, avevano perfino costretto l'imprenditore a far prostituire la moglie pur di recuperare il denaro. L'imprenditore nel corso di questi mesi ha versato quattro volte l'intera somma ricevuta in prestito, pari a 12mila euro, senza però riuscire a ridurre il debito iniziale a causa di interessi mensili che arrivavano al 16 per cento.

I suoi aguzzini lo hanno più volte aggredito, intimidito e vessato: in un caso la vittima è stata prelevata e condotta in un’area di servizio autostradale, dove è stata pesantemente picchiata, tanto da doversi rivolgere all'ospedale di Palestrina. Le minacce riguardavano anche la moglie dell'uomo: spesso gli arrestati si presentavano nei pressi della scuola dei loro figli.

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