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Ostia Antica, messe nere tra gli scavi romani. E spunta una tomba “maledetta”

La denuncia arriva direttamente dagli archeologi che, alla riapertura del cantiere, hanno trovato degrado, resti di bottiglie, residui di falò, resti di uccelli e qualcuno ha inciso su un muro il numero 666, il numero di Satana.
A cura di Enrico Tata
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Tra le rovine romane degli scavi di Ostia Antica, gli antichi reperti di un mausoleo  di duemila anni fa sono stati usati da qualcuno per messe nere e sedute spiritiche. All’interno dell’area, nel parco dei Ravennati, c’è una tomba misteriosa dove è sepolto un bambino. È coperta da una lastra di piombo che secondo alcune interpretazioni sarebbe il segno di un’antica maledizione. La denuncia, come riporta oggi il Messaggero, arriva direttamente dagli archeologi che, alla riapertura del cantiere, hanno trovato degrado, resti di bottiglie, residui di falò, resti di uccelli e qualcuno ha inciso su un muro il numero 666, il numero di Satana. Qualcuno durante l’inverno ha bivaccato tra gli scavi e forse ha anche fatto alcune messe nere nei pressi della misteriosa tomba. Gli archeoologi, un team di ricercatori americani e canadesi, sta lavorando nell’area per riportare alla luce una domus del IV secolo e un mausoleo.

Pochi giorni fa, quando hanno riaperto i lavori dopo la pausa invernale, la triste scoperta: l’area invasa da detriti e alcuni paletti che delimitano l’area dei lavori spostati. “Chi li ha staccati ha fatto un danno scientifico a cui siamo stati costretti a porre rimedio”, dicono gli archeologi. E poi la storia della tomba misteriosa: “Sulla lastra di piombo – racconta uno degli archeologi – non c’è l’incisione che conferma la maledizione: la spiegazione non è suffragata dai fatti ma qualcuno forse la prende ancora per buona”. In ogni caso, continuano gli studiosi, all’amministrazione è stato chiesto di proteggere gli scavi con una recinsione più alta che impedisca l’ingresso a estranei. “Le incursioni sono troppe e i danni continui”, si lamentano gli archeologi.

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