Incaprettato e ucciso a Monteverde: arrestato il cugino della vittima

Fermati oggi i presunti assassini dell’egiziano ritrovato sabato in un sacco della spazzatura nel quartiere Monteverde a Roma. Secondo le prime ricostruzioni, due persone, indicate agli investigatori dal fratello della vittima, sarebbero state bloccate sul litorale. Il pm ha in seguito convalidato il fermo di uno solo dei due fermati che sembra essere, tra l’altro, il cugino della vittima. Il fermo è arrivato in seguito ad una serie di incongruenze tra quanto dichiarato e l'analisi dei tabulati della vittima e del fermato. Le sue parole, inoltre, non combacerebbero neanche con le ricostruzioni dei testimoni.

Secondo gli investigatori, il movente sarebbe di tipo economico: i soldi sarebbero stati utilizzati  infatti dal cugino della vittima per pagare l'affitto dei locali di una frutteria che avrebbe dovuto aprire nei prossimi giorni, proprio nei pressi della zona in cui è stato rinvenuto il cadavere. Probabilmente aveva saputo che quella sera l'egiziano aveva con sé molti soldi e per questo l'avrebbe prima rapinato e poi ucciso.

Il fratello: “Quella sera aveva un sacco di soldi”

“Quella sera aveva in tasca molti soldi, forse qualcuno lo sapeva. Doveva dare tutto a casa, alla moglie che sta per partorire in Egitto”. Queste le parole del fratello di Haschem El-Sayed Gaafar, l’egiziano di 47 anni ucciso, ascoltato dagli investigatori fino alle 4 del mattino. Un amico di famiglia, Said, ha raccontato che i soldi dovevano essere consegnati a un certo Mohammed, ma l’incontro non ci sarebbe mai stato. “Mohammed ci ha chiamato il giorno dopo, dicendoci che sarebbe partito senza soldi, perché Haschem non si era fatto vedere”. Ancora da chiarire il movente dell'assassinio: nessuna pista per ora viene esclusa dagli investigatori che si stanno occupando del caso.