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Meningite stronca 19enne di ritorno dalla GmG, è psicosi tra i pellegrini

Da quando la notizia è stata diffusa, nella notte, tra i pellegrini è scoppiata la psicosi. Il pronto soccorso di Udine è stato letteralmente invaso da italiani di ritorno dalla Polonia che chiedevano di essere visitati.
A cura di Enrico Tata
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Susanna, 19 anni, è morta di meningite mentre stava tornando in Italia dopo aver partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia. Da quando la notizia è stata diffusa, nella notte, tra i pellegrini è scoppiata la psicosi. Il pronto soccorso di Udine è stato letteralmente invaso da italiani di ritorno dalla Polonia che chiedevano di essere visitati. Il comunicato della Cei, che invitava a farsi visitare subito nel caso si avvertissero dei sintomi simili a quelli della meningite, ha preoccupato non poco i tanti pellegrini in viaggio sulle autostrade e così alcuni autobus, ma anche molti automobilisti, si sono fermati in Friuli per farsi visitare da un medico. Uno dei tre pullman del gruppo romano con cui viaggiava Susanna si è fermato in ospedale, ma nessuno è stato contagiato. Un altro autobus di ragazzi della provincia di Treviso si è fermato a Udine per un ragazzo che aveva accusato di malore. Nessuno di loro era stato a contatto con Susanna e il giovane non aveva i sintomi della meningite, ma comunque il gruppo è stato sottoposto a profilassi antibiotica. Controllato anche un pullman con 50 ragazzi provenienti dal Lazio per una ragazza che si è sentita male, ma anche in questo caso, falso allarme. Per fronteggiare l'emergenza, l'ospedale di Udine ha richiamato in servizio tutti i medici disponibili. L'invito, comunque, è di non recarsi nelle strutture sanitarie senza sintomi specifici come febbre alta sopra i 38 gradi e mal di testa. In caso di dubbio contattare il medico curante.

A Bolzano è stato allestito un ospedale da campo per visitare tutti i 120 partecipanti altoatesini della Giornata Mondiale della Gioventù. Anche in questo caso non è stato riscontrato alcun caso sospetto. "Io ero già sceso dal pullman a Bressanone e mi sono recato all'ospedale. Si è trattato di una precauzione più che giustificata che per fortuna ha dato esito negativo", racconta il vicario episcopale di Bolzano, Michele Tomasi.

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