Lorenzo Lotto, il genio di una mente inquieta: la mostra a Castel Santangelo
“Solo senza fidel governo et molto inquieto della mente”. Si descriveva così nel suo testamento , Lorenzo Lotto, uno dei principali esponenti del rinascimento veneziano. Concenti delusioni e amari insuccessi hanno attraversato la sua vita. Un genio, un pittore riscoperto in età moderna, perché offuscato in vita da Tiziano, cavaliere cesareo, conte palatino, ospite dell’imperatore alla Dieta di Augsburg, il pittore più famoso e meglio pagato d’Europa. Una decina di opere di Lorenzo Lotto, affiancate da quelle di Annibale Carracci, Guido Reni, Simon Vouet, Pomarancio, Giambologna saranno in mostra dal 3 febbraio al 3 maggio a Castel Sant'Angelo. La maggior parte dei capolavori proviene da Loreto, dove adornarono per secoli la Basilica della Santa Casa. Lotto era tanto legato alla basilica da terminare lì la sua vita e donare a essa tutte le sue proprietà. Il grande pittore veneto realizzò per gli altari del santuario alcune opere eccelse nella fase finale della sua vita e destinate agli altari. Fra queste a Castel Sant'Angelo si possono ammirare ‘Cristo e l'adulterà, il ‘San Cristoforo con il Bambino Gesù e i santi Rocco e Sebastianò, ‘San Michele caccia Luciferò, ‘Il battesimo di Gesu', il ‘Combattimento tra la Fortezza e la Fortunà.
In questa prima sezione di capolavori lotteschi figurano anche quelli romani, a partire dal ‘San Girolamo nel desertò dipinto a Roma nel 1509 quando l'artista era impegnato nella decorazione dell'appartamento vaticano di Giulio II e conservato proprio nel Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo. Seguono i magnifici ritratti: il ‘Ritratto di gentiluomò della Borghese, il ‘Balestrierè della Pinacoteca Capitolina e ‘Gentiluomo con pastore bergamasco. La seconda sezione raccoglie invece opere di altri pittori, anch'esse presenti nella basilica. Fra queste i dipinti di Perin del Vaga, Filippo Bellini, Pomarancio, Guido Reni, Simon Vouet. Si prosegue quindi con l'iconografia lauretana espressa nelle opere di Annibale Carracci, Andrea Sacchi, Mariano Fortuny.