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La truffa delle false manutenzioni sui bus, 50 indagati: “Dobbiamo rubà nei modi giusti”

Una truffa alla Cotral, l’azienda regionale che gestisce il trasporto pubblico nel Lazio, messa in piedi da imprenditori e funzionari interni. Cinquanta persone sono indagate, a vario titolo, con le accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e falso. Arrestato invece il titolare della società vincitrice dell’appalto per la manutenzione degli autobus, un romano di 55 anni.
A cura di Enrico Tata
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Secondo le certificazioni gli autobus erano perfettamente funzionanti e riparati, ma in realtà i lavori di manutenzione non venivano mai eseguiti e i mezzi subivano guasti continui. Una truffa in piena regola messa in piedi, questa l'accusa della Guardia di Finanza, da circa cinquanta persone tra imprenditori e dipendenti Cotral, l'azienda regionale che gestisce il trasporto pubblico nel Lazio. Cinquanta persone sono indagate, a vario titolo, con le accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d'ufficio e falso. Arrestato invece il titolare della società vincitrice dell'appalto per la manutenzione degli autobus, un romano di 55 anni. La denuncia che ha fatto scattare le indagini è stata presentata proprio dai dirigenti di Cotral, preoccupati per i continui guasti alle vetture in servizio. Secondo quanto emerge alcune società vincitrici degli appalti, con la complicità di alcuni dipendenti interni, avrebbero certificato lavori di manutenzione mai eseguiti. Un "collaudato sistema di frode", recita l'ordinanza. "Dobbiamo rubà nei modi giusti", diceva al telefono l'imprenditore arrestato oggi.

Praticamente tutti gli autobus Cotral, circa 1.400 vetture, sono stati controllati ed è emerso che anche i cronotachigrafi digitali in dotazione ai bus non venivano revisionati. In pratica l'azienda certificava la taratura e incassava il denaro senza aver fatto il lavoro. Sono stati scoperti grazie al gps dei bus: nei giorni in cui sarebbe dovuta avvenire la revisione le vetture erano infatti in servizio oppure ferme in deposito. Cotral ha pagato 91mila euro in totale per questi servizi mai resi, importo sequestrato dalla Finanza dai conti correnti della società al centro delle indagini.

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