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I cardinali si ribellano all’apertura del McDonald’s a due passi da San Pietro

I porporati, inquilini del palazzo, brontolano perché anche loro hanno dovuto pagare le spese previste per i lavori di adeguamento, compresa una grande canna fumaria sulla facciata dell’edificio.
A cura di En.Ta.
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McDonald's aprirà un nuovo fast food a due passi da Piazza San Pietro, una decisone contestata con forza da commercianti e residenti di Borgo Pio. Secondo loro il ristorante stravolgerebbe gli equilibri commerciali dello storico quartiere romano. Ma i guai per la catena americana non finiscono qua: alla nuova apertura si è ribellato anche un gruppetto di cardinali, inquilini del palazzo in cui dovrebbe aprire il fast food. Un edificio in cui, tra l'altro, aveva vissuto anche Joseph Ratzinger.

I porporati brontolano perché anche loro hanno dovuto pagare le spese previste per i lavori di adeguamento del palazzo, compresa una grande canna fumaria sulla facciata dell'edificio. I cardinali, tra cui Versaldi, Ravasi, Agustoni, Lanza di Montezemolo, Castrillon Hoyos e Monteiro de Castro, avevano inviato tempo fa una lettera di protesta all'ente che gestisce il patrimonio del Vaticano, ma senza avere risposta. Il canone di affitto stabilito dalla Santa Sede, proprietaria del palazzo, per il locale di 538 metri quadrati ammonta a migliaia di euro al mese. Un prezzo che fino ad ora, fin quando non è arrivato McDonald's, aveva spaventato diversi commercianti e potenziali affittuari. Tra l'altro, scrive l'Ansa, la costruzione della canna fumaria rappresenterebbe un ipotetico abuso edilizio. Infatti, l'immobile è di proprietà vaticana, ma non gode dell'extraterritorialità e la normativa italiana non consente la costruzione di strutture del genere sulle facciate di un palazzo storico come quello.

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